Papers by Alessio Sfienti
L'Azione Mazziniana, 2004
Nel 1871 Friedrich Nietzsche, a causa di un peggioramento delle sue varie malattie, fece un viagg... more Nel 1871 Friedrich Nietzsche, a causa di un peggioramento delle sue varie malattie, fece un viaggio da Basilea a Lugano assieme alla sorella Elisabeth, su suggerimento dei medici che gli consigliavano di compiere un periodo di riposo a sud delle Alpi. Il 16 febbraio del 1871, durante l'attraversamento del passo del San Gottardo, nel corso di una divertente avventura con slitte e cavalli tra muraglioni di neve il filosofo di Röcken fece conoscenza con un vecchio signore che si faceva chiamare Mr. Brown.
Il Pensiero Mazziniano, 2006
Una legge riuscirà a convincere chi nega la storia? Ogni nazione nasconde degli episodi terribili... more Una legge riuscirà a convincere chi nega la storia? Ogni nazione nasconde degli episodi terribili nella propria storia. Se andiamo più a fondo scopriamo che sono avvenute delle vere e proprie stragi che però non vengono riconosciute come tali e di cui non si trova traccia nei libri di storia. Un esempio di questo è il genocidio del popolo armeno.
Il Pensiero Mazziniano, 2010
Antonino Rèpaci ul numero di giugno 2010 della rivista "Storia in rete" , diretta da Fabio Andrio... more Antonino Rèpaci ul numero di giugno 2010 della rivista "Storia in rete" , diretta da Fabio Andriola, lo storico Aldo A. Mola riprende la discussa vicenda della riapertura del caso su chi abbia effettivamente ucciso Tancredi "Duccio" Galimberti. L'autore ha commentato in un suo articolo i risultati di un rapporto dei RIS reso pubblico il 10 maggio 2010 3 che sembrano mettere in dubbio la natura del crimine oggetto dei due processi, svoltisi nel 1945 e nel 1947, contro i responsabili dell'omicidio e su cui si fondarono le cinque condanne a morte e una condanna a trent'anni di reclusione...
Il Pensiero Mazziniano, 2006
Giuseppe Mazzini, non intervenne all'organizzazione dell’assise ginevrina e ufficializzò la sua o... more Giuseppe Mazzini, non intervenne all'organizzazione dell’assise ginevrina e ufficializzò la sua opposizione inviando il 6 settembre una lettera aperta “Ai membri del congresso della pace”. Nella lettera Mazzini si dichiarava d'accordo con le intenzioni dei congressisti, ma sosteneva che la pace non era possibile senza la libertà e la giustizia

Il Pensiero Mazziniano, 2005
in "Il Pensiero Mazziniano", anno 60, Nuova serie, n. 1, gennaio-aprile 2005 L'eroe dell'ideale. ... more in "Il Pensiero Mazziniano", anno 60, Nuova serie, n. 1, gennaio-aprile 2005 L'eroe dell'ideale. Giuseppe Garibaldi e la pace Giuseppe Garibaldi fu un uomo d'armi ma nutrì dentro di sé anche una costante aspirazione alla pace e alla libera convivenza tra i popoli. Nella prefazione alle sue Memorie si definì amante "della pace, del diritto e della giustizia" 1 e più volte mostrò di avere "un'antipatia nata per il mestiere di soldato! Per me fatto milite qualche volta, perché nato in un Paese schiavo, ma sempre con repugnanza, convinto sia un delitto doversi macellare reciprocamente per intendersi!" 2 . Garibaldi, benché si sentisse nato per lottare, era convinto che non si dovesse combattere tanto per combattere ma occorresse battersi solamente laddove mancassero i presupposti fondamentali della pace: la giustizia e la libertà. La guerra era quindi una necessità dolorosa, determinata dalle ingiustizie e dalla cattiveria degli uomini ma essenziale per conquistare l'unità e l'indipendenza della Patria.
Il Pensiero Mazziniano, 2002
Il Pensiero Mazziniano, 2004
Un solo italiano è stato insignito del premio Nobel per la pace: Ernesto Teodoro Moneta nel lonta... more Un solo italiano è stato insignito del premio Nobel per la pace: Ernesto Teodoro Moneta nel lontano 1907. Pochissimi lo conoscono, e questa rimozione sembra riguardare, più che questo singolare personaggio, l'idea del pacifismo democratico-repubblicano nel suo complesso.

Il Pensiero Mazziniano, 2005
La filosofia Open Source: una risposta alla globalizzazione [da "Il Pensiero Mazziniano", anno LX... more La filosofia Open Source: una risposta alla globalizzazione [da "Il Pensiero Mazziniano", anno LX, numero 2 -maggio-agosto 2005, pp. 187-195] Negli ultimi anni il mondo dell'Information Technology è stato oggetto di grande attenzione da parte delle scienze sociali. In particolare il dibattito intorno all'utilizzo "libero" del software 1 per il funzionamento dei computer ha provocato una vera e propria rivoluzione 2 , che ha determinato vantaggi quali la riduzione dei costi delle licenze, la flessibilità delle soluzioni, l'indipendenza dai fornitori, etc. In effetti "Il fatto che tanta attenzione sia dedicata a un particolare fenomeno legato al mondo dell'informatica e non strettamente connesso con l'utenza popolare, come è il caso Internet, è indice di novità non ristretta all'ambito tecnico, ma legata a un ambito più vasto, l'ambito delle innovazioni culturali" 3 . Se da un lato la ricerca Open Source ha dato ottimi risultati nell'informatica, ora c'è chi pensa di utilizzare lo stesso metodo anche in altri campi, quali l'economia, la medicina, la politica.
Il Pensiero Mazziniano, 2004
Sommariamente la storia del cinema italiano può essere suddivisa in tre momenti fondamentali: il ... more Sommariamente la storia del cinema italiano può essere suddivisa in tre momenti fondamentali: il cinema delle origini, quello del periodo fascista, e quello del periodo del secondo dopoguerra. Analizzando brevemente questi tre momenti del cinema italiano è possibile comprendere meglio come attraverso la storia del Risorgimento si sia rappresentata in realtà nelle immagini cinematografiche la società del tempo.
Reviews (Cinema) by Alessio Sfienti
Il Senso della Repubblica, 2010
Reviews (Libri) by Alessio Sfienti
Il Senso della Repubblica, 2022
Il Pensiero Mazziniano, 2011
Maurizio Maggiani, Quel che ancora vive Libri Coop, 2011, p. 168 Maggiani in questo libro ricostr... more Maurizio Maggiani, Quel che ancora vive Libri Coop, 2011, p. 168 Maggiani in questo libro ricostruisce la vicenda della mitica "Trafila" che portò al salvamento di Garibaldi attraverso le terre di Romagna. Una terra abitata da un popolo di "pescatori che hanno familiarità con la vanga e contadini che hanno confidenza con il mare", alla ricerca di "quello che ancora vive", o meglio di quegli ideali e valori che animarono una comunità, affratellando gente diversa (pescatori, contadini, artigiani, parroci, operai, etc.) in nome di un obiettivo comune: prendersi cura di Garibaldi e condurlo in salvo.
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