
Aldo C . Marturano
Aldo C. MARTURANO
Cittadino vignatese, nato a Taranto nel 1938, ha studiato nell'Università di Bari e in quella di Pavia.
Giramondo, poliglotta (parla e scrive correntemente russo, inglese, tedesco, francese, spagnolo, ungherese e ne continua a studiare altre). Ha vissuto e studiato in Germania dove ha conosciuto e sposato la madre dei suoi 4 figli e a Amburgo ha concluso i suoi studi. Non è nato come storico, ma la sua passione per lo studio della storia medievale e la conoscenza sempre rinnovata della realtà slavo-russa lo ha portato a specializzarsi nel Medioevo Russo. La grande occasione gli è stata offerta dal prof. ord, di Storia Medievale e Curatore dell'Istituto di Studi Normanno Svevi dell'Univ. Di Bari, Raffaele Licinio, il quale gli ha messo ha disposizione la sezione Medioevo Russo sul sito www.mondimedievali.net. Ogni articolo pubblicato è stato sempre riletto e rimarginato dal prof. R. Licinio fino alla sua morte l'anno scorso (2018). Il sito è ancora aperto, ma manca attualmente un coordinatore.
Dopo la prima tesi ciclostilata “Lettura e crisi capitalistica della stampa, 1976-1977”, il suo primo lavoro pubblicato a stampa è stato:
“Olga la russa”, dedicato alla sua seconda moglie bielorussa. La sua produzione sull'argomento Medioevo Russo è continuata con:
“Andrea deve morire”,
“L’ultimo amore di Novgorod” (un romanzo storico),
“L’ombra dei tartari” (un libro per i ragazzi ovvero la saga dialogata di Alessandro Nevskii),
“La badessa delle paludi” (encomiato da S.S. Filarete, defunto Esarca della Bielorussia),
“Cristo e la mafia dei Rus’ “,
“Mescekh, il paese degli ebrei dimenticati”,
“Storie di cavalieri e di lituani”,
“Pian delle beccacce” (elogiato da S.S. Alessio II, defunto Patriarca di tutta la Russia),
“Rasdrablenie”,
“Vita di Smierd”,
“Mai più una quarta Roma” (dedicato all'anniversario dello stato russo del 2012),
“È caduta la repubblica”,
“È tramontato un sole sulla terra russa”,
“Il cavaliere russo”,
“L’oro di Novgorod”,
“Arcivescovi o mercanti”,
“Quella campana non suonerà più”,
“Introduzione al paganesimo russo”,
”Nell'anno 6494”,
“I Signori del grande fiume”
“Vestirsi, Svestirsi, Travestirsi – abbigliamento e costumi nel Medioevo Russo”
e in lingua russa
“Когда Волга-река была болгарской”.
L'editore TRIGLAV di Volin (Polonia) lo ha accolto col libro in polacco
“Slowanska Rus, Poganstwo i Kobiety”
Il suo primo e.book è stato
“Storia e cucina nel Medioevo Russo”
a cui sono seguiti con GRIN Verlag di Monaco di Baviera e su Kindle
“Scorrono le acque dell'Itil...”,
“La Rus di Kiev fra mafie e colpi di stato”,
“Le montagne russe”
“Gli Iperborei Ebrei”,
“Casa Russa”
“Scorrono le acque del fiume Itil...”
Con Lulu.com (USA-UK) ha pubblicato
“Missione Lungamano”
“La Rus' di Kiev?”
“Càzari e Russi, un'avventura ebraica medievale”
“La selva, l'Europa e il Medioevo Russo”
“Le Virtù attrattive delle Donne” con M. Hasanov e H. Bababekov
“Guerra e Pace nella Rus' di Kiev”
“Il delitto a Mosca e il castigo a Kiev”
“Vivere il Medioevo Russo nella foresta”
“Sessualità e Medioevo Russo – PRIMA PARTE”
I suoi libri sono in vendita su IBS, AMAZON.IT e altre librerie on.line.
Lo ospitano:
www.homolaicus.com
www.academia.edu.com
www.researchgate.com
È collaboratore di Wikipedia e insegna Medioevo Russo e argomenti affini presso l'Università 2000 di Cassina de' Pecchi (MI).
Naturalmente è su Facebook e su Google e su Yandex.ru
Cittadino vignatese, nato a Taranto nel 1938, ha studiato nell'Università di Bari e in quella di Pavia.
Giramondo, poliglotta (parla e scrive correntemente russo, inglese, tedesco, francese, spagnolo, ungherese e ne continua a studiare altre). Ha vissuto e studiato in Germania dove ha conosciuto e sposato la madre dei suoi 4 figli e a Amburgo ha concluso i suoi studi. Non è nato come storico, ma la sua passione per lo studio della storia medievale e la conoscenza sempre rinnovata della realtà slavo-russa lo ha portato a specializzarsi nel Medioevo Russo. La grande occasione gli è stata offerta dal prof. ord, di Storia Medievale e Curatore dell'Istituto di Studi Normanno Svevi dell'Univ. Di Bari, Raffaele Licinio, il quale gli ha messo ha disposizione la sezione Medioevo Russo sul sito www.mondimedievali.net. Ogni articolo pubblicato è stato sempre riletto e rimarginato dal prof. R. Licinio fino alla sua morte l'anno scorso (2018). Il sito è ancora aperto, ma manca attualmente un coordinatore.
Dopo la prima tesi ciclostilata “Lettura e crisi capitalistica della stampa, 1976-1977”, il suo primo lavoro pubblicato a stampa è stato:
“Olga la russa”, dedicato alla sua seconda moglie bielorussa. La sua produzione sull'argomento Medioevo Russo è continuata con:
“Andrea deve morire”,
“L’ultimo amore di Novgorod” (un romanzo storico),
“L’ombra dei tartari” (un libro per i ragazzi ovvero la saga dialogata di Alessandro Nevskii),
“La badessa delle paludi” (encomiato da S.S. Filarete, defunto Esarca della Bielorussia),
“Cristo e la mafia dei Rus’ “,
“Mescekh, il paese degli ebrei dimenticati”,
“Storie di cavalieri e di lituani”,
“Pian delle beccacce” (elogiato da S.S. Alessio II, defunto Patriarca di tutta la Russia),
“Rasdrablenie”,
“Vita di Smierd”,
“Mai più una quarta Roma” (dedicato all'anniversario dello stato russo del 2012),
“È caduta la repubblica”,
“È tramontato un sole sulla terra russa”,
“Il cavaliere russo”,
“L’oro di Novgorod”,
“Arcivescovi o mercanti”,
“Quella campana non suonerà più”,
“Introduzione al paganesimo russo”,
”Nell'anno 6494”,
“I Signori del grande fiume”
“Vestirsi, Svestirsi, Travestirsi – abbigliamento e costumi nel Medioevo Russo”
e in lingua russa
“Когда Волга-река была болгарской”.
L'editore TRIGLAV di Volin (Polonia) lo ha accolto col libro in polacco
“Slowanska Rus, Poganstwo i Kobiety”
Il suo primo e.book è stato
“Storia e cucina nel Medioevo Russo”
a cui sono seguiti con GRIN Verlag di Monaco di Baviera e su Kindle
“Scorrono le acque dell'Itil...”,
“La Rus di Kiev fra mafie e colpi di stato”,
“Le montagne russe”
“Gli Iperborei Ebrei”,
“Casa Russa”
“Scorrono le acque del fiume Itil...”
Con Lulu.com (USA-UK) ha pubblicato
“Missione Lungamano”
“La Rus' di Kiev?”
“Càzari e Russi, un'avventura ebraica medievale”
“La selva, l'Europa e il Medioevo Russo”
“Le Virtù attrattive delle Donne” con M. Hasanov e H. Bababekov
“Guerra e Pace nella Rus' di Kiev”
“Il delitto a Mosca e il castigo a Kiev”
“Vivere il Medioevo Russo nella foresta”
“Sessualità e Medioevo Russo – PRIMA PARTE”
I suoi libri sono in vendita su IBS, AMAZON.IT e altre librerie on.line.
Lo ospitano:
www.homolaicus.com
www.academia.edu.com
www.researchgate.com
È collaboratore di Wikipedia e insegna Medioevo Russo e argomenti affini presso l'Università 2000 di Cassina de' Pecchi (MI).
Naturalmente è su Facebook e su Google e su Yandex.ru
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Books by Aldo C . Marturano
Il papa aveva tutte le carte vincenti dacché nel 1204 aveva occupato il Bosforo e aveva sostituito imperatore e patriarca ecumenico allora in carica con uomini fedeli a Roma sul Tevere. Da quella sede testò meglio la novità di una politica colonialista già inaugurata in precedenza per recuperare la Terra Santa al dominio cristiano poiché il test importante erano le crociate che avevano permesso a rampolli di dinastie cattoliche e persino a sovrani sul trono di fondare in Terra Santa tante nuove colonie. Poi il sogno pareva crollato quando Costantinopoli nel 1261 era ritornata in mano agli scismatici ortodossi. Niente paura! Lo slogan: Deus lo volt! di papa Urbano II risuonava ancora e, se il dio cristiano lo voleva, il progetto di conquista del Vicino Oriente e oltre riprendeva e andava avanti. Nella Curia Papale gli esperti, l'Imperatore Federico II e compagni, lo stavano raffinando e rivedendo alla ricerca degli errori da non ripetere in futuro.
Per le etnie slavofone fu la bulgara capacità ormai acquisita dal cristianesimo ortodosso nel sapere mantenere le relazioni fra persone e nazioni pacificamente, a fissarne la cultura negli aspetti peculiari del Medioevo Russo. Il loro nome è sparito sul Volga, ma secondo me è presente e trasparente nei geni trasmessi che sono lì specialmente fra Ciuvasci e Tatari e fra Udmurti, Vepsi e novgorodesi.
In conclusione i Bulgari del Volga vanno conosciuti meglio per quanto è possibile come turcofoni e tuttavia lontani fratelli dei Bulgari dei Balcani slavofoni, se vogliamo far parte davvero consapevole della storia dei popoli dell'Unione Europea.
Su questo groviglio di sensazioni e opinioni in realtà ho impostato un ciclo di conferenze che però ancora non si è realizzato a causa della pandemia. Di qui il presente saggio dove invece di capitoli ci sono una decina di Storie.
È inutile evidentemente rivolgersi per lenire tali inquietudini alle ovvietà che i principi della chiesa cardinali, papi e direttori di giornali sfornano a pieni polmoni ed è altrettanto inutile pensare di risolvere con internet o Facebook.
Ci siamo impegnati per 2 secoli pieni a trasformare questo pianeta in modo tale che ci sentissimo a nostro agio ovunque abitassimo sulla Terra e non ci siamo accorti che trasformandola, questa nostra casa vagante nello spazio, trasformavamo anche noi stessi rendendoci conto con la nostra ricerca scientifica che non siamo degli affittuari, ma ne facciamo parte intima e integrante.
Ma i nostri antenati hanno avuto un minimo sospetto che tagliando un albero si erano privati e avevano privato anche i loro discendenti di una fabbrica d'ossigeno? Certo, non possedevano le conoscenze che noi possediamo per saperlo, ma almeno avevano intuito che l'albero era la dimora di un dio che non avrebbe gradito l'operazione del taglio, senza progettare una vendetta.
Il mio punto di vista sul Medioevo Russo e le vicende che lo toccano è dunque in gran parte nelle pagine seguenti e spesso ho inserito stralci dagli autori che prediligo affinché non si pensi che io sia solo una vox clamans in deserto....
è un manuale sessuale uzbeco del
XI sec. d.C. e che ho tradotto in italiano dal testo russo
di H. Bababekov & M. Hasanov. L'ho commentato
per il etttorato italiano e l'ho integrato.
Aldo C. Marturano
Le imprese guerresche, gli eventi spettacolari o le gesta eroiche non fanno parte di questo scritto, benché a volte sono da me commentate. È preferibile perciò non cercare nel mio scritto la completezza di notizie storiche, ma di godersi gli elementi descrittivi immaginando ambienti e atmosfere ideologico-politiche e rivedere appunto le persone vive e affannate a risolvere i problemi personali d'ogni giorno.
La scarsissima mobilità a causa della conformazione geomorfologica della Pianura Russa ha favorito le descrizioni delle situazioni in archi di tempo anche di qualche secolo senza anacronismi e perciò, leggendo, si può far passare davanti agli occhi i fantasmi del passato nel pieno agire senza troppi mutamenti dovuti al tempo.
Quanto ai personaggi e alle loro funzioni, ai nomi etc. non so che suggerire, se non un'attenta lettura e magari un ricorso alla bibliografia per gli approfondimenti. Ad ogni buon conto non sono stato di certo esauriente, non essendo un tuttologo, ma il mio lettore ha un elenco di lavori ai quali può rifarsi per avere un orizzonte più ampio del Medioevo Russo. Deve includere tuttavia nel suo sforzo la conoscenza delle lingue straniere poiché i testi da consultare sono spesso in lingue diverse dall'italiano. Mi permetto di lamentare l'accidia dell'editoria italiana che ha stampato poco e tradotto pressoché niente sul Nordest e auspico che nel leggermi il lettore ne tragga certo profitto, ma soprattutto tantissima curiosità.
Il papa aveva tutte le carte vincenti dacché nel 1204 aveva occupato il Bosforo e aveva sostituito imperatore e patriarca ecumenico allora in carica con uomini fedeli a Roma sul Tevere. Da quella sede testò meglio la novità di una politica colonialista già inaugurata in precedenza per recuperare la Terra Santa al dominio cristiano poiché il test importante erano le crociate che avevano permesso a rampolli di dinastie cattoliche e persino a sovrani sul trono di fondare in Terra Santa tante nuove colonie. Poi il sogno pareva crollato quando Costantinopoli nel 1261 era ritornata in mano agli scismatici ortodossi. Niente paura! Lo slogan: Deus lo volt! di papa Urbano II risuonava ancora e, se il dio cristiano lo voleva, il progetto di conquista del Vicino Oriente e oltre riprendeva e andava avanti. Nella Curia Papale gli esperti, l'Imperatore Federico II e compagni, lo stavano raffinando e rivedendo alla ricerca degli errori da non ripetere in futuro.
Per le etnie slavofone fu la bulgara capacità ormai acquisita dal cristianesimo ortodosso nel sapere mantenere le relazioni fra persone e nazioni pacificamente, a fissarne la cultura negli aspetti peculiari del Medioevo Russo. Il loro nome è sparito sul Volga, ma secondo me è presente e trasparente nei geni trasmessi che sono lì specialmente fra Ciuvasci e Tatari e fra Udmurti, Vepsi e novgorodesi.
In conclusione i Bulgari del Volga vanno conosciuti meglio per quanto è possibile come turcofoni e tuttavia lontani fratelli dei Bulgari dei Balcani slavofoni, se vogliamo far parte davvero consapevole della storia dei popoli dell'Unione Europea.
Su questo groviglio di sensazioni e opinioni in realtà ho impostato un ciclo di conferenze che però ancora non si è realizzato a causa della pandemia. Di qui il presente saggio dove invece di capitoli ci sono una decina di Storie.
È inutile evidentemente rivolgersi per lenire tali inquietudini alle ovvietà che i principi della chiesa cardinali, papi e direttori di giornali sfornano a pieni polmoni ed è altrettanto inutile pensare di risolvere con internet o Facebook.
Ci siamo impegnati per 2 secoli pieni a trasformare questo pianeta in modo tale che ci sentissimo a nostro agio ovunque abitassimo sulla Terra e non ci siamo accorti che trasformandola, questa nostra casa vagante nello spazio, trasformavamo anche noi stessi rendendoci conto con la nostra ricerca scientifica che non siamo degli affittuari, ma ne facciamo parte intima e integrante.
Ma i nostri antenati hanno avuto un minimo sospetto che tagliando un albero si erano privati e avevano privato anche i loro discendenti di una fabbrica d'ossigeno? Certo, non possedevano le conoscenze che noi possediamo per saperlo, ma almeno avevano intuito che l'albero era la dimora di un dio che non avrebbe gradito l'operazione del taglio, senza progettare una vendetta.
Il mio punto di vista sul Medioevo Russo e le vicende che lo toccano è dunque in gran parte nelle pagine seguenti e spesso ho inserito stralci dagli autori che prediligo affinché non si pensi che io sia solo una vox clamans in deserto....
è un manuale sessuale uzbeco del
XI sec. d.C. e che ho tradotto in italiano dal testo russo
di H. Bababekov & M. Hasanov. L'ho commentato
per il etttorato italiano e l'ho integrato.
Aldo C. Marturano
Le imprese guerresche, gli eventi spettacolari o le gesta eroiche non fanno parte di questo scritto, benché a volte sono da me commentate. È preferibile perciò non cercare nel mio scritto la completezza di notizie storiche, ma di godersi gli elementi descrittivi immaginando ambienti e atmosfere ideologico-politiche e rivedere appunto le persone vive e affannate a risolvere i problemi personali d'ogni giorno.
La scarsissima mobilità a causa della conformazione geomorfologica della Pianura Russa ha favorito le descrizioni delle situazioni in archi di tempo anche di qualche secolo senza anacronismi e perciò, leggendo, si può far passare davanti agli occhi i fantasmi del passato nel pieno agire senza troppi mutamenti dovuti al tempo.
Quanto ai personaggi e alle loro funzioni, ai nomi etc. non so che suggerire, se non un'attenta lettura e magari un ricorso alla bibliografia per gli approfondimenti. Ad ogni buon conto non sono stato di certo esauriente, non essendo un tuttologo, ma il mio lettore ha un elenco di lavori ai quali può rifarsi per avere un orizzonte più ampio del Medioevo Russo. Deve includere tuttavia nel suo sforzo la conoscenza delle lingue straniere poiché i testi da consultare sono spesso in lingue diverse dall'italiano. Mi permetto di lamentare l'accidia dell'editoria italiana che ha stampato poco e tradotto pressoché niente sul Nordest e auspico che nel leggermi il lettore ne tragga certo profitto, ma soprattutto tantissima curiosità.
Dalla nostra uscita dall'Africa 70–100 mila anni fa siamo diventati ca. 8 miliardi di umani viventi e come molti indici dell'OMS indicano, malgrado le pandemie (fra cui ne sto vivendo una mentre scrivo) e altre catastrofi, si prevede un ulteriore aumento demografico. Se poi continueremo a usare la divisione bisessuata della nostra società che noi europei abbiamo esportata nel resto del mondo, il sesso femminile è fondamentale per essersi meglio adattata all'economia di sfruttamento dell'ecosistema. È la donna ad aver inventato l'agricoltura e la cucina. È la donna ad aver esplorato con maggior attenzione e cognizione di causa la propria biocenosi. È la donna che ha messo a punto le prime lingue umane e così via fino all'amore.
Sant'Agostino (410 d.C.) è il padre della chiesa che ne parla con serietà per primo e ne fissa i limiti e le regole di base e pertanto la famiglia di riferimento consiste di due individui, un uomo e una donna, definiti secondo la regola bisessuata della società cristiana, che acconsentono di unire le vite rispettive e di risiedere nello stesso luogo al fine di procreare tramite l'atto sessuale altri esseri umani. Dopodiché nel XI-XII sec. la chiesa fisserà le istanze e i riti necessari che i suoi ministri celebreranno per instaurare il cosiddetto legame matrimoniale eterno e di conseguenza famiglia-coppia-eterosessuale-matrimonio diventeranno sinonimi giuridici e sacramentali per ogni cristiano.