Videos by Michele Bava
In questo video "Mito e... Fede" si parla dei loro rapporti, di ciò che li lega e di ciò che li u... more In questo video "Mito e... Fede" si parla dei loro rapporti, di ciò che li lega e di ciò che li unisce o comunque li avvicina, anche alla luce di eventi come quelli che stanno avvenendo attorno a noi. Possono il mito e la fede, ognuno a suo modo, rispondere alle questioni che emergono nel nostro tempo e dare ancora un senso alle nostre vite? Solo se la risposta è affermativa allora ha ancora senso parlarne e porre la questione di un loro rapporto reciproco e di un interesse da parte nostra. Ma la risposta è davvero affermativa? Proveremo a scoprirlo. 6 views
Books by Michele Bava

<<La vita umana vive anzitutto del mito>>. Così Raimon Panikkar introduce nel suo “Mito, fede ed ... more <<La vita umana vive anzitutto del mito>>. Così Raimon Panikkar introduce nel suo “Mito, fede ed ermeneutica - Il triplice velo della realtà” il mito nell’incipit della sua riflessione, legando saldamente il mito all’esperienza umana in tutte le sue dimensioni. Dimensione simbolica, mistica, religiosa, antropologia, filosofica o come ama dire lui stesso “cosmoteandrica”, inclusiva della realtà cosmica, divina e appunto umana che l’uomo vive.
E questo mito non è solo idea o concetto o favola esistenziale. E neppure mito-logia. E’ un linguaggio universale che, tolto il velo che insieme vela e svela (ri-vela) la realtà, diventa paradigma di una nuova concezione del mondo e delle cose. Una concezione attuale che non può rimanere solo uno statico concetto, ma diventa azione, esperienza, propulsore di un cambiamento che si coniuga nella vita di tutti i giorni.
Se così non fosse qualunque disciplina speculativa sarebbe arida e sterile. Il mito allora è il fondamento di una comprensione della realtà e la fede, come suo simultaneo compimento e quasi naturale conseguenza e insieme suo superamento, diventa strumento di tale comprensione. Il Reale infatti, come insegna anche la matematica, ha una ‘potenza’ tale per cui le categorie umane di pensiero e azione non bastano. I vari modelli e sistemi filosofici hanno provato a descrivere la Realtà, a comprenderne i fondamenti. Sono sorti sistemi dualistici (soggetto-oggetto; forma-materia, pensiero-essere) o monistici (sostanza; noumeno; idea, ecc…) o combinazioni di entrambi. La stessa cosa hanno fatto e continuano a fare le religioni. Filosofia e religione, di fatto, sono due ‘funzioni’ che insistono sullo stesso dominio di esistenza, si direbbe nell’analisi matematica. Ma ovviamente hanno andamenti diversi nella storia, in Oriente e in Occidente, per ogni singolo uomo o donna del pianeta.
Ma per comprendere il Reale, occorre ‘affidarsi’ al Reale. Occorre che la dicotomia soggetto-oggetto, per esempio, non solo venga superata ma sia risolta, come risolvere un’equazione o un problema. La fede, in questo senso, è la via verso il Reale, Reale che è il Divino e quindi l’atto di fede è questo affidamento ad un potere che è quello del divino. Tutto ciò comporta una (re)interpretazione del Reale, (re)interpretazione che avviene attraverso le categorie del mito e della fede, del linguaggio e del simbolo e che, per quanto possibile, svolga e sia tramite di quel passaggio ineluttabile, nel singolo come nella storia, da mythos a logos, dal cuore alla mente, dalla natura alla cultura. In tal modo l’uomo si può autocomprendere. E si può raccontare, può parlare di se stesso e del suo rapporto col Mondo. Possiamo amare di un amore vero ma servono dei gesti, delle parole per dire questo amore. E queste parole e questi gesti devono essere compresi e inclusi in un contesto in cui la comunicazione è possibile, ovvero che giunga al destinatario del messaggio almeno secondo i criteri minimi della teoria dell’informazione: ovvero che sia comprensibile e il meno affetto possibile da errori. Questo passaggio obbligato, questa ‘caduta’ dal mythos al logos deve produrre qualcosa di nuovo. Una nuova coscienza, la fede, frutto di una nuova e sempre meravigliosa (thaumazein) esperienza del Reale, il mito. Ma una fede re-mitizzata, una fede+mito, come nuova categoria filosofica e nuova dimensione del nostro cammino nel disvelamento del Reale. La fede nata dalla conoscenza e dall’ascolto (fides ex auditu) necessita quindi del completamento del mito che viene insieme alla parola (mythos ex tou logou). Solo così le parole (all’interno del mito) possono avere dei significati e la rivelazione contenuta nel principio può divenire udibile, comprensibile e testimoniabile.
Questo lavoro di tesi, partendo dagli studi di Raimon Panikkar sul mito e sulla fede si pone come obiettivo quello di rivalutare il mito sia come simbolo sia come categoria di pensiero, sia come “illusione” necessaria ad un approccio corretto alla Realtà, dimostrando come il mito stesso sia indispensabile alla e in continuità con la fede che, anzi, re-mitizzata può con una nuova energia fornire una chiave di risposta e soluzione ad un Reale che sembra, ai nostri giorni, divenire sempre più complesso, artificioso e poco interpretabile. Mito e fede come ‘cuore’ e ‘mente’, come ‘oggetto’ e ‘soggetto’, come ‘essere’ e ‘pensiero’ risultano quindi necessari ad una interpretazione non parziale ma integrale della Realtà. Per fare tutto ciò utilizzeremo, come è già evidente da quanto appena scritto, alcune delle categorie e degli strumenti della filosofia, ponendo attenzione al fatto che se la filosofia perde il contatto con la Realtà si consegna solo nelle mani del logos, di una speculazione arida e meno che mai salvifica. La filosofia invece avrà qui il compito di condurci attraverso il mito e in particolare il mito come esperienza (che è esperienza del Reale) alla fede, una fede re-mitizzata, una fede+mito, vista come adesione cosciente e piena al Reale stesso.
<<Non c’è vita umana senza fede>>.
Teaching Documents by Michele Bava
Il corpo nel cristianesimo come sintesi tra il pensiero greco e la visione biblica: alcune consid... more Il corpo nel cristianesimo come sintesi tra il pensiero greco e la visione biblica: alcune considerazioni sul valore della corporeità alla luce del Nuovo Testamento Elaborato per il corso biblico <<"Chi mi ha toccato"? Incontri che cambiano>> Studente: Michele Bava Anno Accademico 2020-2021 SOMMARIO Sommario………………………………………………………………………………..2 1.Introduzione……………………………………………………………………………3 2.Il corpo nella visione biblica fino al tempo di Gesù………………..………………….4 3.Il corpo nel mondo pagano………..………….……………………………….……….7 3.1 "Corpo, polis dell'anima: i greci e il corpo tra filosofia, mito e scienza"……………………………………………………………………….…8 4.Corpo, anima e resurrezione nei Vangeli….………………………………..…..…….13
Uno studio sulle parabole di Gesù condotto alla luce del testo di J. Jeremias (Le parabole di Ges... more Uno studio sulle parabole di Gesù condotto alla luce del testo di J. Jeremias (Le parabole di Gesù) con alcune note personali in merito al rapporto tra le parabole e i miti.
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Mito e Fantastico, 2019
I rapporti tra mito e fantastico riguardano tre delle quattro funzioni fondamentali del mito: la ... more I rapporti tra mito e fantastico riguardano tre delle quattro funzioni fondamentali del mito: la funzione sociologica, quella cosmologica e quella psicologica. La funzione mistica del mito rientra solo in alcuni specifici contesti del fantastico. Il mito riguarda il nostro vissuto e il nostro sentire e si ricollega ad archetipi e simboli che, sebbene riscontrabili nell'inconscio del singolo e collettivo, trascendono l'inconscio stesso e ci ricollegano ad una dimensione altra, numinosa, sacra e spirituale. Il mito è una interpretazione della realtà e svolge questa funzione ermeneutica nella descrizione e comprensione del mondo. Il fantastico ha a che fare con la funzione immaginativa del nostro essere-pensiero. Visto come proiezione, visione, distorsione del mondo "reale", il fantastico attinge dalla mitologia (la narrazione del mito) o riprendendo quanto il mito ha intessuto e costruito in una o in diverse culture, oppure generando un legendarium suo proprio (una sua "ambientazione"-come fa Tolkien) parallelo che ha dei significati, dei simboli, delle storie, uno o più valori e un senso. Mito e fantastico però hanno in comune anche due punti essenziali di cui, forse, si parla di meno: il sentire (la realtà) e la funzione transizionale. il primo punto ci trasporta nel mito come nel fantastico ad avere empatia per le storie, i personaggi, gli eroi, e, finalmente, nel nostro tempo anche per i villain. Il secondo aspetto rende fantastico e mito sistemi transizionali verso un approccio alla Realtà che non è né solo catartico, né proiettivo, né solo evasivo, ma integrale. Le storie, le epopee, i viaggi, le imprese, le sofferenze (dei personaggi immaginari, mitici, come di quelli reali) ci pongono in una condizione di interpretare la realtà in un modo più completo e compiuto, di farci assumere maggiori responsabilità oltre che a raccontare noi stessi e le nostre vicende attraverso quegli stessi viaggi, epopee, fallimenti e successi. I miti sono pieni anche di insuccessi o di parziali fallimenti. Il fantastico oggi è semplicemente una re-mitizzazione necessaria, di cui abbiamo bisogno, per dare un senso, una descrizione e una interpretazione integrale (corpo, anima, spirito) della realtà. In un precedente studio ho analizzato i rapporti che si instaurano tra mythos 1 e pistis (fede) e tra mythos e logos. In un qualche modo la fede è associata e legata al logos, in particolare in occidente, più che nella cultura semitica o nelle tradizioni orientali. In realtà però al mythos andrebbe associato più che il logos, la fiaba, la favola, la leggenda. Appunto il fantastico. L'occidente ha realizzato uno straordinario edificio intellettuale e culturale che è quello della mitologia, mython-legein, ovvero quello che, letteralmente, è un discorso sul mito. Non esiste sono una mitologia e non esiste solo in occidente. Ogni qual volta c'è un mito, ovvero qualcosa che interessa l'uomo nel suo essere, nella sua essenza-perché mito è questo-c'è poi una speculazione, un discorso, un racconto sul mito. La mitologia è proprio 2 questo dispiegamento del discorso su qualcosa che è primigenio, originario, iniziale. E vale per sempre. BAVA M., Rapporto tra mito e fede nel pensiero filosofico di Raimon Panikkar; Tesi in Filosofia 1 della Religione, ISSR Trieste, 2018
Papers by Michele Bava

Biomedical sciences instrumentation, 2010
According to the Italian law which regulates executive healthcare contracts, the professional eva... more According to the Italian law which regulates executive healthcare contracts, the professional evaluation is mandatory. The goal of the periodic evaluation is to enhance and motivate the professional involved. In addition this process should 1. increase the sense of duty towards the patients, 2. become aware of ones own professional growth and aspirations and 3. enhance the awareness of the healthcare executive regarding the companys strategies. To satisfy these requirements a data sheet has been modeled for every evaluated subject, divided in two sections. In the first part, the chief executive officer (CEO) scores: 1. behavioral characteristics, 2. multidisciplinary collaboration and involvement, 3. organizational skills, 4. professional quality and training, 5. relationships with the citizens. The scores for these fields are decided by the CEO. In the second part the CEO evaluates: 1. quantitative job dimension, 2.technology innovation, 3. scientific and educational activities. Th...
European Journal of Public Health, Oct 20, 2021

European Journal of Public Health, 2021
Background Within the growing availability of health apps worldwide, apps for pregnancy and postn... more Background Within the growing availability of health apps worldwide, apps for pregnancy and postnatal care still raise critical issues. The content they provide might rise some concerns in terms of quality, completeness, as well as practical implications for effective prevention and health promotion. This study aims at evaluating free pregnancy and postnatal care apps available in Italian language, shedding light on the main shortcomings and future challenges in this public health field. Methods Between July and November 2020, a multidisciplinary research group conducted a systematic review on iOS and Android stores. Data about information, functionalities and technical features of the apps were collected through a 71-items questionnaire including six domains: pregnancy and postnatal care and counselling, reminders and push notifications, notes and records, social support, and technical features. Results From 684 identified apps, 22 were deeply analyzed. Resulting apps did not inclu...

Trials
Background Recent developments in eHealth and mobile health (mHealth), as well as the introductio... more Background Recent developments in eHealth and mobile health (mHealth), as well as the introduction of information and communication technology innovations in clinical practice, such as telemedicine, telemonitoring, and remote examinations, are already changing the current scenario and will continue to generate innovations in the coming decades. The widespread use of mobile devices, with an estimated nearly 30 billion devices and more than 325,000 apps worldwide, will provide various opportunities for people to take control of their own health. Already in 2017, most of the apps available were focused on pregnancy support, more than any other medical field. There have been some reported experiences with social media and mHealth that could benefit the promotion of maternal physical and mental health during pregnancy. However, many apps targeting the first 1000 days of a child’s life do not consider the continuity between the prenatal and postnatal periods and their joint impact on mate...

Background: Recent developments in eHealth and mobile health (mHealth) services, as well as the i... more Background: Recent developments in eHealth and mobile health (mHealth) services, as well as the introduction of information and communication technology innovations in clinical practice, such as telemedicine, telemonitoring, and remote examinations, are already changing the current scenario and will generate further innovations in the coming decades. The widespread adoption of mobile devices, with an estimated nearly 30 billion devices and more than 325,000 apps worldwide, will provide various opportunities to empower people to take charge of their own health. Already in 2017, most of the apps available were focused on pregnancy support, more than any other medical area. There have been some reported experiences with social media and mHealth that could benefit the promotion of maternal physical and mental health promotion during pregnancy. Yet, many apps targeting the first 1000 days of a child’s life do not consider the continuity between the prenatal and postnatal periods and thei...

2009 First International Conference on Computational Intelligence, Communication Systems and Networks, 2009
ABSTRACT The match of research activity and paediatric healthcare services offered by the IRCCS l... more ABSTRACT The match of research activity and paediatric healthcare services offered by the IRCCS ldquoBurlo Garofolordquo, produces a complex situation especially regarding IT security. World-wide IT security issues in the recent years have had an exponential development of problems to face. Meanwhile, risks and threats are therefore growing and so all the problems tied up to the vulnerabilitiespsila management generating risks for the hospital security. These remarks arenpsilat involving only the continuous fitting to the application of the current Italian regulation, but the search of tools (technological and organizational) that may guarantee security in an effective way. This study shows how the hospital IT dept. is providing the adjustment of technologies and procedures to increase IT security needs and giving access to data, information and knowledge to authorized personnel. To face these challenges the hospital IT dept. proposed both internally developed open-source technical solutions and information security risk assessment methods.
IFMBE Proceedings, 2009
During 2008 the Burlo Garofolo web portal has been renewed and updated according to the most rece... more During 2008 the Burlo Garofolo web portal has been renewed and updated according to the most recent ICT technologies. All the previous services regarding the audience, the researchers and the medical doctors have been re-designed, including a new and more flexible CMS for administrators. The hospital satellite sites have been integrated in the portal using the same platform allowing different
IFMBE Proceedings, 2008
ABSTRACT The web portal designed at the “Burlo Garofolo”, the maternal-children hospital in Tries... more ABSTRACT The web portal designed at the “Burlo Garofolo”, the maternal-children hospital in Trieste (Italy), provides services to the users, the medical doctors involved in telemedicine and the researchers (medical doctors, biologists, psychologists, epidemiologists) both from university and hospital units. The platform has been completely developed and managed by an internal team of professionals and is housed in a dedicated hospital-based server. It is realized using the LAMP open-source technology, programming the CMS and the interface between forms and database using the php language.
IFMBE Proceedings, 2008
The I.R.C.C.S. “Burlo Garofolo” is a maternalchildren’s Hospital and Clinical Research Institute ... more The I.R.C.C.S. “Burlo Garofolo” is a maternalchildren’s Hospital and Clinical Research Institute located in Trieste, which must comply with ISO 9001:2000 standards for Health Processes, as required by Italian Law (D.L.vo 288/2003). This paper describes the design and the development of the intranet portal of the hospital, built in accordance with regulations and especially to enhance the internal communication among the Hospital units.

Biomedical sciences instrumentation, 2010
According to the Italian law which regulates executive healthcare contracts, the professional eva... more According to the Italian law which regulates executive healthcare contracts, the professional evaluation is mandatory. The goal of the periodic evaluation is to enhance and motivate the professional involved. In addition this process should 1. increase the sense of duty towards the patients, 2. become aware of ones own professional growth and aspirations and 3. enhance the awareness of the healthcare executive regarding the companys strategies. To satisfy these requirements a data sheet has been modeled for every evaluated subject, divided in two sections. In the first part, the chief executive officer (CEO) scores: 1. behavioral characteristics, 2. multidisciplinary collaboration and involvement, 3. organizational skills, 4. professional quality and training, 5. relationships with the citizens. The scores for these fields are decided by the CEO. In the second part the CEO evaluates: 1. quantitative job dimension, 2.technology innovation, 3. scientific and educational activities. Th...

Biomedical sciences instrumentation, 2010
otal Parenteral Nutrition (TPN) is defined as feeding a patient by infusing nutrients intravenous... more otal Parenteral Nutrition (TPN) is defined as feeding a patient by infusing nutrients intravenously, bypassing the usual process of eating and digestion. There are two kinds of TPN: short-term TPN may be used when a patient's digestive system is temporarily nonfunctional because of an interruption in its continuity; long-term TPN is used to treat patients with an impairment or a lack in nutrient absorption. TPN has extended the life of children born with nonexistent or severely deformed digestive organs and is a vital support for these patients. In Burlos Pediatric Department, pediatricians fill in a pharmacy request form in which nutritional needs are included for each patient. Subsequently, clinical pharmacists evaluate the patients individual data and decide which TPN formula to prepare. To enhance the TPN prescription process, an intranet web-based system has been developed to replicate the original paper-based forms. The software, developed in PHP and based on open source t...
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Books by Michele Bava
E questo mito non è solo idea o concetto o favola esistenziale. E neppure mito-logia. E’ un linguaggio universale che, tolto il velo che insieme vela e svela (ri-vela) la realtà, diventa paradigma di una nuova concezione del mondo e delle cose. Una concezione attuale che non può rimanere solo uno statico concetto, ma diventa azione, esperienza, propulsore di un cambiamento che si coniuga nella vita di tutti i giorni.
Se così non fosse qualunque disciplina speculativa sarebbe arida e sterile. Il mito allora è il fondamento di una comprensione della realtà e la fede, come suo simultaneo compimento e quasi naturale conseguenza e insieme suo superamento, diventa strumento di tale comprensione. Il Reale infatti, come insegna anche la matematica, ha una ‘potenza’ tale per cui le categorie umane di pensiero e azione non bastano. I vari modelli e sistemi filosofici hanno provato a descrivere la Realtà, a comprenderne i fondamenti. Sono sorti sistemi dualistici (soggetto-oggetto; forma-materia, pensiero-essere) o monistici (sostanza; noumeno; idea, ecc…) o combinazioni di entrambi. La stessa cosa hanno fatto e continuano a fare le religioni. Filosofia e religione, di fatto, sono due ‘funzioni’ che insistono sullo stesso dominio di esistenza, si direbbe nell’analisi matematica. Ma ovviamente hanno andamenti diversi nella storia, in Oriente e in Occidente, per ogni singolo uomo o donna del pianeta.
Ma per comprendere il Reale, occorre ‘affidarsi’ al Reale. Occorre che la dicotomia soggetto-oggetto, per esempio, non solo venga superata ma sia risolta, come risolvere un’equazione o un problema. La fede, in questo senso, è la via verso il Reale, Reale che è il Divino e quindi l’atto di fede è questo affidamento ad un potere che è quello del divino. Tutto ciò comporta una (re)interpretazione del Reale, (re)interpretazione che avviene attraverso le categorie del mito e della fede, del linguaggio e del simbolo e che, per quanto possibile, svolga e sia tramite di quel passaggio ineluttabile, nel singolo come nella storia, da mythos a logos, dal cuore alla mente, dalla natura alla cultura. In tal modo l’uomo si può autocomprendere. E si può raccontare, può parlare di se stesso e del suo rapporto col Mondo. Possiamo amare di un amore vero ma servono dei gesti, delle parole per dire questo amore. E queste parole e questi gesti devono essere compresi e inclusi in un contesto in cui la comunicazione è possibile, ovvero che giunga al destinatario del messaggio almeno secondo i criteri minimi della teoria dell’informazione: ovvero che sia comprensibile e il meno affetto possibile da errori. Questo passaggio obbligato, questa ‘caduta’ dal mythos al logos deve produrre qualcosa di nuovo. Una nuova coscienza, la fede, frutto di una nuova e sempre meravigliosa (thaumazein) esperienza del Reale, il mito. Ma una fede re-mitizzata, una fede+mito, come nuova categoria filosofica e nuova dimensione del nostro cammino nel disvelamento del Reale. La fede nata dalla conoscenza e dall’ascolto (fides ex auditu) necessita quindi del completamento del mito che viene insieme alla parola (mythos ex tou logou). Solo così le parole (all’interno del mito) possono avere dei significati e la rivelazione contenuta nel principio può divenire udibile, comprensibile e testimoniabile.
Questo lavoro di tesi, partendo dagli studi di Raimon Panikkar sul mito e sulla fede si pone come obiettivo quello di rivalutare il mito sia come simbolo sia come categoria di pensiero, sia come “illusione” necessaria ad un approccio corretto alla Realtà, dimostrando come il mito stesso sia indispensabile alla e in continuità con la fede che, anzi, re-mitizzata può con una nuova energia fornire una chiave di risposta e soluzione ad un Reale che sembra, ai nostri giorni, divenire sempre più complesso, artificioso e poco interpretabile. Mito e fede come ‘cuore’ e ‘mente’, come ‘oggetto’ e ‘soggetto’, come ‘essere’ e ‘pensiero’ risultano quindi necessari ad una interpretazione non parziale ma integrale della Realtà. Per fare tutto ciò utilizzeremo, come è già evidente da quanto appena scritto, alcune delle categorie e degli strumenti della filosofia, ponendo attenzione al fatto che se la filosofia perde il contatto con la Realtà si consegna solo nelle mani del logos, di una speculazione arida e meno che mai salvifica. La filosofia invece avrà qui il compito di condurci attraverso il mito e in particolare il mito come esperienza (che è esperienza del Reale) alla fede, una fede re-mitizzata, una fede+mito, vista come adesione cosciente e piena al Reale stesso.
<<Non c’è vita umana senza fede>>.
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E questo mito non è solo idea o concetto o favola esistenziale. E neppure mito-logia. E’ un linguaggio universale che, tolto il velo che insieme vela e svela (ri-vela) la realtà, diventa paradigma di una nuova concezione del mondo e delle cose. Una concezione attuale che non può rimanere solo uno statico concetto, ma diventa azione, esperienza, propulsore di un cambiamento che si coniuga nella vita di tutti i giorni.
Se così non fosse qualunque disciplina speculativa sarebbe arida e sterile. Il mito allora è il fondamento di una comprensione della realtà e la fede, come suo simultaneo compimento e quasi naturale conseguenza e insieme suo superamento, diventa strumento di tale comprensione. Il Reale infatti, come insegna anche la matematica, ha una ‘potenza’ tale per cui le categorie umane di pensiero e azione non bastano. I vari modelli e sistemi filosofici hanno provato a descrivere la Realtà, a comprenderne i fondamenti. Sono sorti sistemi dualistici (soggetto-oggetto; forma-materia, pensiero-essere) o monistici (sostanza; noumeno; idea, ecc…) o combinazioni di entrambi. La stessa cosa hanno fatto e continuano a fare le religioni. Filosofia e religione, di fatto, sono due ‘funzioni’ che insistono sullo stesso dominio di esistenza, si direbbe nell’analisi matematica. Ma ovviamente hanno andamenti diversi nella storia, in Oriente e in Occidente, per ogni singolo uomo o donna del pianeta.
Ma per comprendere il Reale, occorre ‘affidarsi’ al Reale. Occorre che la dicotomia soggetto-oggetto, per esempio, non solo venga superata ma sia risolta, come risolvere un’equazione o un problema. La fede, in questo senso, è la via verso il Reale, Reale che è il Divino e quindi l’atto di fede è questo affidamento ad un potere che è quello del divino. Tutto ciò comporta una (re)interpretazione del Reale, (re)interpretazione che avviene attraverso le categorie del mito e della fede, del linguaggio e del simbolo e che, per quanto possibile, svolga e sia tramite di quel passaggio ineluttabile, nel singolo come nella storia, da mythos a logos, dal cuore alla mente, dalla natura alla cultura. In tal modo l’uomo si può autocomprendere. E si può raccontare, può parlare di se stesso e del suo rapporto col Mondo. Possiamo amare di un amore vero ma servono dei gesti, delle parole per dire questo amore. E queste parole e questi gesti devono essere compresi e inclusi in un contesto in cui la comunicazione è possibile, ovvero che giunga al destinatario del messaggio almeno secondo i criteri minimi della teoria dell’informazione: ovvero che sia comprensibile e il meno affetto possibile da errori. Questo passaggio obbligato, questa ‘caduta’ dal mythos al logos deve produrre qualcosa di nuovo. Una nuova coscienza, la fede, frutto di una nuova e sempre meravigliosa (thaumazein) esperienza del Reale, il mito. Ma una fede re-mitizzata, una fede+mito, come nuova categoria filosofica e nuova dimensione del nostro cammino nel disvelamento del Reale. La fede nata dalla conoscenza e dall’ascolto (fides ex auditu) necessita quindi del completamento del mito che viene insieme alla parola (mythos ex tou logou). Solo così le parole (all’interno del mito) possono avere dei significati e la rivelazione contenuta nel principio può divenire udibile, comprensibile e testimoniabile.
Questo lavoro di tesi, partendo dagli studi di Raimon Panikkar sul mito e sulla fede si pone come obiettivo quello di rivalutare il mito sia come simbolo sia come categoria di pensiero, sia come “illusione” necessaria ad un approccio corretto alla Realtà, dimostrando come il mito stesso sia indispensabile alla e in continuità con la fede che, anzi, re-mitizzata può con una nuova energia fornire una chiave di risposta e soluzione ad un Reale che sembra, ai nostri giorni, divenire sempre più complesso, artificioso e poco interpretabile. Mito e fede come ‘cuore’ e ‘mente’, come ‘oggetto’ e ‘soggetto’, come ‘essere’ e ‘pensiero’ risultano quindi necessari ad una interpretazione non parziale ma integrale della Realtà. Per fare tutto ciò utilizzeremo, come è già evidente da quanto appena scritto, alcune delle categorie e degli strumenti della filosofia, ponendo attenzione al fatto che se la filosofia perde il contatto con la Realtà si consegna solo nelle mani del logos, di una speculazione arida e meno che mai salvifica. La filosofia invece avrà qui il compito di condurci attraverso il mito e in particolare il mito come esperienza (che è esperienza del Reale) alla fede, una fede re-mitizzata, una fede+mito, vista come adesione cosciente e piena al Reale stesso.
<<Non c’è vita umana senza fede>>.