Papers by Giovanni Morciano
Studi di storia dell'arte, 2025

Atti della giornata di studio su Bartolomeo Manfredi (Ostiano 14 novembre 2022) a cura di G. Merlo, 2024
Nell'ultimo ventennio Manfredi è stato oggetto di nuovi studi e scoperte che hanno portato il pit... more Nell'ultimo ventennio Manfredi è stato oggetto di nuovi studi e scoperte che hanno portato il pittore ad esser visto sotto una luce diversa. Nel 2004 usciva una monografia sull'artista, scritta da Nicola Hartje 1 , la prima in assoluto, ma gravata da un vistoso problema in quanto ometteva i documenti recuperati da Michele Maccherini nel carteggio familiare di Giulio Mancini 2. Invece, un primo studio, più completo, che ha portato a diverse novità è stato il saggio di Gianni Papi, sulla Cattura di Cristo oggi a Tokyo 3 , scritto nello stesso anno, seguito da altri suoi affondi nel 2009 4 e nel 2010 5 , sfociati poi nella monografia del 2013 6. Quest'ultima è stata un lavoro di grande rilievo, che ha dato finalmente ordine al catalogo del pittore. Tuttavia, sia la monografia di Hartje che quella di Papi (quest'ultima rigorosa sul piano filologico), non presentano una sezione di opere disperse. Pertanto, il mio intervento si concentrerà su questo aspetto, attraverso un'analisi attenta e una lettura sinottica dei vari documenti.
Storia dell'arte "in tempo reale", 2024

Edifir. Storia e teoria del restauro, 2024
Fabrizio Lucarini (1861-1928) e Giorgina Giorgi (1873-1957) furono tra i restauratori più importa... more Fabrizio Lucarini (1861-1928) e Giorgina Giorgi (1873-1957) furono tra i restauratori più importanti del secolo scorso. Lucarini, nato a Lucca, si formò in un periodo di grande importanza e fervore culturale – sono gli anni di Firenze capitale d’Italia – partecipando attivamente al rinnovamento della città, affiancando i lavori del Comune e dimostrando sin da subito grandi abilità come restauratore tecnico. Esempio ne è lo strappo mediante il metodo a rullo di alcuni mosaici romani dopo il loro ritrovamento in prossimità del Duomo. Da quel momento Lucarini
fu chiamato a condurre alcuni tra i più importanti interventi che richiedevano particolari competenze tecniche: lo stacco a massello dell’Annunciazione del Botticelli di San Martino alla Scala, oggi presso le Gallerie degli Uffizi, lo strappo delle pitture delle Cappelle Iti e Maia, conservate presso il Museo Egizio di Torino e l’asporto delle pitture di Giulio Romano di Palazzo Te a Mantova. Inoltre, Lucarini fu anche abilissimo a livello estetico-pittorico, prova ne sono
la ricostruzione magistrale dell’intera veste di un angioletto nell’Incoronazione della Vergine di Botticelli, gli interventi sulla Gioconda nel suo breve soggiorno italiano e su altri grandi capolavori fiorentini, come l’Adorazione dei Magi di Leonardo. A lui si deve, fin dal 1911, la creazione del primo Gabinetto Restauri delle Gallerie degli Uffizi e, solo due anni dopo, la costituzione di quella che può essere considerata la prima scuola di restauro italiana. Nondimeno fu Giorgi, restauratrice di primo ordine, che affiancò il marito in gran parte dei suoi lavori e che, dopo la sua morte, divenne direttrice del laboratorio di restauri.

Allí asimiló las formas de Cecco del Caravaggio, hasta el punto de que algunas obras suyas se han... more Allí asimiló las formas de Cecco del Caravaggio, hasta el punto de que algunas obras suyas se han atribuido al italiano. Pese a que ha permanecido prácticamente desconocido hasta la segunda mitad del siglo XX, en los últimos años varios estudiosos han profundizado en su fi gura, lo cual ha permitido dar una valoración más equitativa a su obra. La reciente exposición sobre Cecco del Caravaggio 1 ha demostrado hasta qué punto el artista madrileño poseyó una personalidad mucho más compleja de la que conocíamos, así como identifi car una nueva pintura suya. Hablamos de la Decapitación de san Juan Bautista que se conserva en los almacenes del Palacio della Pilotta de Parma. Estaba atribuida a Giovanni Francesco Guerrieri, sin embargo hay que remitirla a Pedro Núñez del Valle. El cuadro procede del Palacio Ducal de Colorno y entró a formar parte de la pinacoteca en 1821. Durante bastante tiempo se consideró de autor desconocido, después pasó por diferentes atribuciones: en 1852 se consideró de escuela fl orentina, en 1875 pasó a escuela fl amenca, en 1896 se vinculó al círculo de Guercino y, en 1999 Angelo Mazza lo atribuyó a Guerrieri. No se conserva en muy buen estado, ya que sufrió importantes daños, posiblemente a causa de acontecimientos bélicos. Presenta grandes lagunas e importantes desgarros. De hecho, ya en 1896 Corrado Ricci recordaba que el cuadro estaba «destrozado y cubierto de malas restauraciones» 2. Representa el martirio del Bautista en su forma más cruda. Nos encontramos en el calabozo donde se encierra a los prisioneros. En el extremo izquierdo, en sombra, dos guardias confabulan, mientras en un primer plano, junto a la celda del santo, tiene lugar la decapitación.
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fu chiamato a condurre alcuni tra i più importanti interventi che richiedevano particolari competenze tecniche: lo stacco a massello dell’Annunciazione del Botticelli di San Martino alla Scala, oggi presso le Gallerie degli Uffizi, lo strappo delle pitture delle Cappelle Iti e Maia, conservate presso il Museo Egizio di Torino e l’asporto delle pitture di Giulio Romano di Palazzo Te a Mantova. Inoltre, Lucarini fu anche abilissimo a livello estetico-pittorico, prova ne sono
la ricostruzione magistrale dell’intera veste di un angioletto nell’Incoronazione della Vergine di Botticelli, gli interventi sulla Gioconda nel suo breve soggiorno italiano e su altri grandi capolavori fiorentini, come l’Adorazione dei Magi di Leonardo. A lui si deve, fin dal 1911, la creazione del primo Gabinetto Restauri delle Gallerie degli Uffizi e, solo due anni dopo, la costituzione di quella che può essere considerata la prima scuola di restauro italiana. Nondimeno fu Giorgi, restauratrice di primo ordine, che affiancò il marito in gran parte dei suoi lavori e che, dopo la sua morte, divenne direttrice del laboratorio di restauri.
fu chiamato a condurre alcuni tra i più importanti interventi che richiedevano particolari competenze tecniche: lo stacco a massello dell’Annunciazione del Botticelli di San Martino alla Scala, oggi presso le Gallerie degli Uffizi, lo strappo delle pitture delle Cappelle Iti e Maia, conservate presso il Museo Egizio di Torino e l’asporto delle pitture di Giulio Romano di Palazzo Te a Mantova. Inoltre, Lucarini fu anche abilissimo a livello estetico-pittorico, prova ne sono
la ricostruzione magistrale dell’intera veste di un angioletto nell’Incoronazione della Vergine di Botticelli, gli interventi sulla Gioconda nel suo breve soggiorno italiano e su altri grandi capolavori fiorentini, come l’Adorazione dei Magi di Leonardo. A lui si deve, fin dal 1911, la creazione del primo Gabinetto Restauri delle Gallerie degli Uffizi e, solo due anni dopo, la costituzione di quella che può essere considerata la prima scuola di restauro italiana. Nondimeno fu Giorgi, restauratrice di primo ordine, che affiancò il marito in gran parte dei suoi lavori e che, dopo la sua morte, divenne direttrice del laboratorio di restauri.