Papers by Enrico Cottu
Il lavoro si propone di esaminare criticamente la sentenza n. 68 del 2012 quale paradigma delle p... more Il lavoro si propone di esaminare criticamente la sentenza n. 68 del 2012 quale paradigma delle potenzialita' e limiti, allo stato attuale della giurisprudenza costituzionale, del controllo di ragionevolezza sulle norme penali in rapporto alle esigenze di tutela dei principi di offensivita' e proporzionalita'

Diritto Penale Contemporaneo, 2017
L’introduzione presenta le questioni concernenti la repressione penale del terrorismo che sono ap... more L’introduzione presenta le questioni concernenti la repressione penale del terrorismo che sono approfondite negli articoli pubblicati a seguire in questa rivista, i quali costituiscono gli atti del VII corso di formazione interdottorale di diritto e procedura penale “Giuliano Vassalli” per dottorandi e dottori di ricerca organizzato dall’Istituto superiore internazionale di scienze criminali (ISISC) a Noto nei giorni 11-13 novembre 2016. This introduction presents the criminal law matters concerning the fight against terrorism analysed in the following essays published in this review, which constitute the conference proceedings of the 7th Training Course on Criminal Law and Procedure "Giuliano Vassalli" for PhD Candidates organized by the International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences (ISISC) in Noto, 11-13 November 2016.

Rivista Italiana Di Diritto Pubblico Comunitario, 2011
L’articolo intende proporre una analisi critica della legge comunitaria 2010. con riferimento all... more L’articolo intende proporre una analisi critica della legge comunitaria 2010. con riferimento all'iter procedurale e alla struttura normativa, volta a porne in luce gli elementi di tensione, da un lato, con la corretta ottemperanza dello Stato italiano agli obblighi assunti in sede europea, dall’altro, con le peculiari esigenze costituzionali connesse alla introduzione nel nostro ordinamento di disposizioni penali in attuazione di atti normativi dell’UE. La prima parte è dedicata alla ricostruzione dell’abnorme vicenda parlamentare della legge comunitaria 2010, nel cui ambito si è profilato il rischio di una un respingimento della stessa a seguito del voto negativo sull’art. 1 : una sorta di “morte apparente” da cui il provvedimento è potuto esser salvato al prezzo di una riscrittura che, stravolgendo l’impianto originario del disegno di legge, ne ha completamente sacrificato le componenti innovative di “parte generale”, mutuandola, con inedita forma di rinvio, dalla comunitaria 2009. Le cause ultime della singolare vicenda vanno individuate, al di là della contingente dialettica politica, in costanti che hanno sempre accompagnato l’emanazione delle leggi comunitarie e che nel caso in esame han fornito un riscontro di eccezionale gravità della propria natura patologica. Ci si riferisce, sul piano del contenuto, al fenomeno dell’attuazione apparente del diritto europeo, per cui la l. comunitaria viene sfruttata come canale privilegiato per l’inserimento di disposizioni dotate di un legame labile o pretestuoso con il diritto dell’Unione; sul piano della struttura, alla inattualità della delega al Governo per la trasposizione delle direttive, il cui oggetto viene fondamentalmente definito mediante il rinvio al contenuto degli stessi atti da trasporre, con la giustapposizione di stereotipi (e necessariamente vaghi) principi generali di delega e con l’aggiunta solo eventuale di criteri specifici per l’esercizio della stessa rispetto a singoli atti. Proprio con riferimento all’assetto strutturale va stigmatizzata la non adeguatezza della prassi delle leggi comunitarie ad assicurare l’armonia con il principio di riserva di legge ex art. 25 Cost. della normativa penale prodotta su impulso del diritto dell’Unione. Difatti le loro tipiche tecniche redazionali comportano il conferimento al Governo di una delega ampiamente “in bianco”, nel quantum e nell’an della tutela, laddove, nella materia sanzionatoria, il principio in discorso esigerebbe un canone stringente di chiarezza e completezza dei principi di delega. La legge comunitaria 2010 costituisce un esemplare banco di prova di tale perdurante criticità: essa, nella sua versione definitiva, si caratterizza per la riproduzione di principi generali poco pregnanti, nonché dell’attribuzione all’Esecutivo di un’ampia facoltà di apprezzamento circa il ricorso stesso allo strumento penale, ma soprattutto per la totale assenza di specifici criteri di delega in tale ambito, persino a fronte di direttive europee recanti obblighi espliciti di incriminazione quali la direttiva 2009/52/CE. Il Parlamento rinuncia, in tal modo, a imporre un proprio orientamento in ordine alla definizione delle fattispecie incriminatrici finali, anche quando gli sarebbe possibile effettuare scelte significative nella cornice di discrezionalità lasciata agli Stati membri dall’atto europeo da trasporre. Ne deriva la constatazione che la necessaria matrice rappresentativa delle scelte di politica criminale risulta messa a repentaglio, in concreto, più che da una presunta intrinseca ademocraticità degli input europei di penalizzazione (alla cui formazione, peraltro, il Parlamento può concorrere con appositi strumenti procedurali), dalla sostanziale abdicazione del Legislatore italiano alle proprie prerogative nella "fase discendente" del diritto europeo

Rivista Italiana di Diritto Pubblico Comunitario, 2019
The paper deals with some legitimacy and coherence problems of the projected harmonization of cus... more The paper deals with some legitimacy and coherence problems of the projected harmonization of customs sanctioning regimes in the European Union. The provision of strict liability offences under the Commission proposal for a directive on the « Union legal framework for customs infringements and sanctions » appears particularly problematic, since it would contrast with the nulla poena sine culpa principle. Given that, despite its high constitutional rank in most member states, the NPSC principle still has an ambiguous statute in ECJ and ECHR case law, the directive proposal provided an ideal test-bed for the principle's role in the EU policy on punitive matters. During the relative legislative procedure, the intervention of the parliaments (both European and national ones) to ensure the fault requirements for all the proposed offences shows a significantly increasing parliamentary role as a sentinel safeguarding individual rights in this field. Riv. Ital. Dir. Pubbl. Comunitario -2019
Contributo al Codice penale commentato con dottrina e giurisprudenza a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, P. Veneziani, 2018
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633.
Diritto Penale Contemporaneo, 2014
Annotazioni alle Conclusioni del Consiglio europeo di Ypres, 26-27 giugno 2014, recanti i nuovi o... more Annotazioni alle Conclusioni del Consiglio europeo di Ypres, 26-27 giugno 2014, recanti i nuovi orientamenti strategici per lo spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia per il quinquennio 2015-2020 (succedenti al "programma di Stoccolma").
Some reflections on the so called post-Stockholm Programme - i.e. the European Council's new Strategic guidelines for the Area of Freedom, Security and Justice for the period 2015-2020.

Diritto Penale Contemporaneo - Rivista Trimestrale , 2018
L’indagine prende le mosse dal raddoppiamento dei termini di prescrizione disposto dall’art. 157,... more L’indagine prende le mosse dal raddoppiamento dei termini di prescrizione disposto dall’art. 157, comma 6 del codice penale (come novellato dalla legge n. 68 del 2015) per i delitti contro l’ambiente collocati nel titolo VI bis. Di tale norma si ricostruisce significato e ricadute di politica criminale, per poi indagarne le possibili ragioni giustificatrici, nel quadro ordinamentale complessivo. Vengono quindi esaminati i relativi punti critici, sui piani sia della congruenza con gli obiettivi della riforma, sia della coerenza rispetto al sistema generale di tutela penale dell’ambiente. Si affronta inoltre il tema della giustiziabilità di tale disciplina nell’ambito del sindacato di ragionevolezza della Corte costituzionale.
SOMMARIO: 1. Il raddoppio del termine di prescrizione per i nuovi ecodelitti, tra pulsioni efficientistiche e derive simboliche del diritto penale ambientale. – 2. Il dibattito sulla prescrizione dei reati ambientali nei lavori parlamentari della legge n. 68 del 2015. – 3. La dubbia utilità della deroga alla prescrizione ordinaria in relazione al momento consumativo degli ecodelitti di “macroevento”. – 4. Incoerenza con la prescrizione degli “altri” delitti ambientali (intra ed extra codicem). – 5. Incoerenza interna alla disciplina dei nuovi ecodelitti: l’allineamento tra fattispecie dolose e colpose, di danno e di pericolo. – 6. La problematica prescrizione delle contravvenzioni ambientali nel quadro della riforma del 2015. – 7. Ulteriori discrasie sistematiche: la prescrizione del disastro innominato ambientale e la responsabilità da ecoreato dell’ente. – 8. Lo statuto in fieri del giudizio di ragionevolezza sulla prescrizione del reato. – 9. L’incidenza della riforma “Orlando” sui meccanismi derogatori della prescrizione ordinaria.

Diritto Penale Contemporaneo - Rivista Trimestrale, 2017
La previsione legislative di un premio per la collaborazione al terrorista pentito è stata parte ... more La previsione legislative di un premio per la collaborazione al terrorista pentito è stata parte essenziale della strategia differenziata elaborata durante gli "anni di piombo". Questa strategia informa ancora il sistema antiterrorismo italiano, nonostante sin dal principio ne siano stati evidenziati i punti di contrasto con un diritto penale costituzionalmente orientato. In relazione al contesto contemporaneo, per un verso, la nuova dimensione criminologica del terrorismo si pone come banco di prova per la utilità dello schema premiale: per altro verso, sul piano della legittimità, la tendenza verso un modello "nemicale" nella legislazione antiterrorismo può condurre a nuove involuzioni. La razionalità politico-criminale della strategia differenziata rischia di essere messa in crisi dalla carenza di armonizzazione internazionale che persiste a dispetto del carattere transnazionale della minaccia terroristica. Da un punto di vista sistematico, il ricorso alla tecnica premiale appare legittimato come strumento di eccezione nell'ambito della guerra al terrore o simili "emergenze" ma non più laddove esteso indiscriminatamente all'intera materia penale.
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The legislative provision of a reward to the penitent terrorist for collaborating with the justice system was an essential part of the so-called differentiated strategy conceived during the "years of lead". This strategy is still present in the Italian antiterrorism system, although its points of contrast with a "constitutionally oriented" criminal law were fully outlined from the beginning. With regard to the contemporary context, on the one hand, the new criminological dimension of terrorism is a testing ground for the utility of the reward scheme; on the other hand, in terms of legitimacy, the trend toward a "enemy" model in the antiterrorism legislation may lead to new setbacks. The political-criminal rationality of the differentiated strategy risks being thrown into crisis by the lack of supranational harmonization, despite the transnational character of the terror threat. From a systematic point of view, recourse to the reward technique is legitimized as an exceptional means within the war on terror or similar criminal "emergencies" rather than when it extends indiscriminately to the entirety of criminal matters.

Diritto Penale Contemporaneo - Rivista Trimestrale, 2017
L’introduzione presenta le questioni concernenti la repressione penale del terrorismo che sono ap... more L’introduzione presenta le questioni concernenti la repressione penale del terrorismo che sono approfondite negli articoli pubblicati a seguire in questa rivista, i quali costituiscono gli atti del VII corso di formazione interdottorale di diritto e procedura penale “Giuliano Vassalli” per dottorandi e dottori di ricerca organizzato dall’Istituto superiore internazionale di scienze criminali (ISISC) a Noto nei giorni 11-13 novembre 2016.
This introduction presents the criminal law matters concerning the fight against terrorism analysed in the following essays published in this review, which
constitute the conference proceedings of the 7th Training Course on Criminal Law and Procedure "Giuliano Vassalli" for PhD Candidates organized by the International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences (ISISC) in Noto, 11-13 November 2016.

Diritto penale e processo, 2014
L'articolo unico della l. 17 aprile 2014 n. 62, entrata in vigore il giorno immediatamente succes... more L'articolo unico della l. 17 aprile 2014 n. 62, entrata in vigore il giorno immediatamente successivo, ha integralmente sostituito il testo dell'art. 416-ter c.p. (Scambio elettorale politico-mafioso). Il presente commento si prefigge di dare una prima valutazione della novella sotto il profilo dell'armonia con i principi costituzionali in materia penale e della razionalità politico-criminale. A tal fine sono esaminate le principali modifiche apportate alla fattispecie, in maniera congiunta alle problematiche applicative evidenziate dalla ultraventennale vigenza dell'incriminazione. Si cerca altresì di cogliere l'impatto sistematico del nuovo ti-po legale nel sistema penale antimafia, in particolar modo attraverso le dinamiche del suo rapporto con il concorso esterno nell'associazione di tipo mafioso. Le ragioni di una riforma La promulgazione della l. n. 64/2014 costituisce il punto di arrivo del laborioso iter della riforma che ha interessato il delitto di scambio elettorale politico mafioso (art. 416-ter c.p.) nella XVII legislatura, già più volte annunciata e procrastinata nelle legislature precedenti. La fattispecie originaria aveva infatti mostrato, sin dalla sua introduzione, una strutturale inadeguatezza -immediatamente riconosciuta dalla dottrina- tale da rendere evi-dente la discrasia tra l'esibita affermazione della volontà legislativa di reprimere il fenomeno della contiguità politico-mafiosa e l'effettivo mantenimento di una tale promessa. In questo senso, l'art. 416-ter risultava espressione paradigmatica ed estrema della «grande tendenza» rinvenibile nella legislazione penale repubblicana verso un uso simbolico della sanzione penale.
Diritto penale e processo, 2017
Punto focale della sentenza n. 236/2016 della Corte costituzionale è lo status del principio di p... more Punto focale della sentenza n. 236/2016 della Corte costituzionale è lo status del principio di proporzionalità delle pene, pienamente assurto a parametro di legittimità costituzionale anche in forza della valorizzazione del riconoscimento tributatogli nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Viene conseguentemente riplasmato il giudizio di uguaglianza-ragionevolezza nella cui cornice tale principio trova "giustiziabilità". Il giudizio assume, ora, una struttura bifasica in cui la verifica del rapporto di proporzione tra reato e pena interno alla fattispecie precede (senza più esservi subordinata) il tradizionale raffronto col tertium comparationis.
Rivista penale, 2018
Nota a GUP Ferrara, 22 Dicembre 2017, n. 320.
SOMMARIO: 1. La controversa rilevanza penale del ma... more Nota a GUP Ferrara, 22 Dicembre 2017, n. 320.
SOMMARIO: 1. La controversa rilevanza penale del mandato omicidiario “inadempiuto”: tentativo o quasi reato?. 2. Il mandato ineseguito come fattispecie di pericolosità (tra accordo sterile e istigazione non accolta). 3. L’irripetibilità ob turpem causam del prezzo versato al mandatario.
Commentario alla legge 24.12.2012 n.234. Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, a cura di L. Costato, L. S. Rossi, P. Borghi, Napoli, Editoriale Scientifica (Le fonti del diritto, n. 3), 2015
Analisi e commento del meccanismo annuale di recepimento nell'ordinamento italiano degli obblighi... more Analisi e commento del meccanismo annuale di recepimento nell'ordinamento italiano degli obblighi sanzionatori di fonte eurounitaria per il tramite della legge di delegazione europea, previsto dall'art. 33 l. n. 234/2012 ("legge quadro" sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa europea).
Critica del Diritto, 2012
Nota a Corte Cost. 23 marzo 2012, n. 68.
Sommario: 1. La sentenza n. 68 del 2012 e l'estensione ... more Nota a Corte Cost. 23 marzo 2012, n. 68.
Sommario: 1. La sentenza n. 68 del 2012 e l'estensione in via additiva della diminuente per «lieve entità del fatto» (EX art. 311 c.p.) al sequestro a scopo di estorsione.-2. Prolegomeni giudiziari: cronaca di una sentenza annunciata.-3. Il giudizio triadico. Importanza e limiti della comparazione strutturale tra fattispecie.-4. Il bene giuridico come «punto di vista rilevante» nello scrutinio di ragionevolezza.-5. Un problema sullo sfondo: la necessaria coerenza col sindacato sulle «norme penali di favore».-6. L'impatto sistematico della sentenza n. 68 e il rischio di un ulteriore intervento additivo.-7. Prospettive del principio di proporzionalità quale parametro di legittimità costituzionale.-8. Considerazioni conclusive. Uguaglianza, proporzione e «fattori distorsivi».
Rivista italiana di diritto pubblico comunitario, 2011
Problematiche in tema di attuazione degli obblighi di incriminazione di derivazione europea e ris... more Problematiche in tema di attuazione degli obblighi di incriminazione di derivazione europea e rispetto del principio di riserva di legge in sede di emanazione della "legge comunitaria" .
in Regolare la tecnologia: il Reg. UE 2016/679 e la protezione dei dati personali. Un dialogo fra... more in Regolare la tecnologia: il Reg. UE 2016/679 e la protezione dei dati personali. Un dialogo fra Italia e Spagna, a cura di D. Poletti, A. Mantelero, Pisa University Press, 2018, p. 263-287.
Indice Penale, 2017
A survey on the ambiguous statute of Fault principle aka Schuldprinzip (nulla poena sine culpa) ... more A survey on the ambiguous statute of Fault principle aka Schuldprinzip (nulla poena sine culpa) in the ECJ and ECHR Jurisprudence and its impact on National Courts decisions.
Conference Presentations by Enrico Cottu
Forum di Quaderni Costituzionali - Rassegna, 2019
in Per sempre dietro le sbarre? L’ergastolo ostativo nel dialogo tra le Corti. Atti del Seminario... more in Per sempre dietro le sbarre? L’ergastolo ostativo nel dialogo tra le Corti. Atti del Seminario , Ferrara, 27 settembre 2019 a cura di G. Brunelli, A. Pugiotto, P. Veronesi, in Forum di quaderni costituzionali rassegna, fasc. n. 10 del 2019 , pp. 75-82.
1° Incontro di studi italo-spagnolo in materia di protezione dei dati personali La entrada en vig... more 1° Incontro di studi italo-spagnolo in materia di protezione dei dati personali La entrada en vigor del Reglamento (UE) 2016/679: la reforma a la prueba de la praxis en Italia y en España 1° Encuentro de estudio italiano-español sobre protección de datos personales
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Papers by Enrico Cottu
Some reflections on the so called post-Stockholm Programme - i.e. the European Council's new Strategic guidelines for the Area of Freedom, Security and Justice for the period 2015-2020.
SOMMARIO: 1. Il raddoppio del termine di prescrizione per i nuovi ecodelitti, tra pulsioni efficientistiche e derive simboliche del diritto penale ambientale. – 2. Il dibattito sulla prescrizione dei reati ambientali nei lavori parlamentari della legge n. 68 del 2015. – 3. La dubbia utilità della deroga alla prescrizione ordinaria in relazione al momento consumativo degli ecodelitti di “macroevento”. – 4. Incoerenza con la prescrizione degli “altri” delitti ambientali (intra ed extra codicem). – 5. Incoerenza interna alla disciplina dei nuovi ecodelitti: l’allineamento tra fattispecie dolose e colpose, di danno e di pericolo. – 6. La problematica prescrizione delle contravvenzioni ambientali nel quadro della riforma del 2015. – 7. Ulteriori discrasie sistematiche: la prescrizione del disastro innominato ambientale e la responsabilità da ecoreato dell’ente. – 8. Lo statuto in fieri del giudizio di ragionevolezza sulla prescrizione del reato. – 9. L’incidenza della riforma “Orlando” sui meccanismi derogatori della prescrizione ordinaria.
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The legislative provision of a reward to the penitent terrorist for collaborating with the justice system was an essential part of the so-called differentiated strategy conceived during the "years of lead". This strategy is still present in the Italian antiterrorism system, although its points of contrast with a "constitutionally oriented" criminal law were fully outlined from the beginning. With regard to the contemporary context, on the one hand, the new criminological dimension of terrorism is a testing ground for the utility of the reward scheme; on the other hand, in terms of legitimacy, the trend toward a "enemy" model in the antiterrorism legislation may lead to new setbacks. The political-criminal rationality of the differentiated strategy risks being thrown into crisis by the lack of supranational harmonization, despite the transnational character of the terror threat. From a systematic point of view, recourse to the reward technique is legitimized as an exceptional means within the war on terror or similar criminal "emergencies" rather than when it extends indiscriminately to the entirety of criminal matters.
This introduction presents the criminal law matters concerning the fight against terrorism analysed in the following essays published in this review, which
constitute the conference proceedings of the 7th Training Course on Criminal Law and Procedure "Giuliano Vassalli" for PhD Candidates organized by the International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences (ISISC) in Noto, 11-13 November 2016.
SOMMARIO: 1. La controversa rilevanza penale del mandato omicidiario “inadempiuto”: tentativo o quasi reato?. 2. Il mandato ineseguito come fattispecie di pericolosità (tra accordo sterile e istigazione non accolta). 3. L’irripetibilità ob turpem causam del prezzo versato al mandatario.
Sommario: 1. La sentenza n. 68 del 2012 e l'estensione in via additiva della diminuente per «lieve entità del fatto» (EX art. 311 c.p.) al sequestro a scopo di estorsione.-2. Prolegomeni giudiziari: cronaca di una sentenza annunciata.-3. Il giudizio triadico. Importanza e limiti della comparazione strutturale tra fattispecie.-4. Il bene giuridico come «punto di vista rilevante» nello scrutinio di ragionevolezza.-5. Un problema sullo sfondo: la necessaria coerenza col sindacato sulle «norme penali di favore».-6. L'impatto sistematico della sentenza n. 68 e il rischio di un ulteriore intervento additivo.-7. Prospettive del principio di proporzionalità quale parametro di legittimità costituzionale.-8. Considerazioni conclusive. Uguaglianza, proporzione e «fattori distorsivi».
Conference Presentations by Enrico Cottu
Some reflections on the so called post-Stockholm Programme - i.e. the European Council's new Strategic guidelines for the Area of Freedom, Security and Justice for the period 2015-2020.
SOMMARIO: 1. Il raddoppio del termine di prescrizione per i nuovi ecodelitti, tra pulsioni efficientistiche e derive simboliche del diritto penale ambientale. – 2. Il dibattito sulla prescrizione dei reati ambientali nei lavori parlamentari della legge n. 68 del 2015. – 3. La dubbia utilità della deroga alla prescrizione ordinaria in relazione al momento consumativo degli ecodelitti di “macroevento”. – 4. Incoerenza con la prescrizione degli “altri” delitti ambientali (intra ed extra codicem). – 5. Incoerenza interna alla disciplina dei nuovi ecodelitti: l’allineamento tra fattispecie dolose e colpose, di danno e di pericolo. – 6. La problematica prescrizione delle contravvenzioni ambientali nel quadro della riforma del 2015. – 7. Ulteriori discrasie sistematiche: la prescrizione del disastro innominato ambientale e la responsabilità da ecoreato dell’ente. – 8. Lo statuto in fieri del giudizio di ragionevolezza sulla prescrizione del reato. – 9. L’incidenza della riforma “Orlando” sui meccanismi derogatori della prescrizione ordinaria.
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The legislative provision of a reward to the penitent terrorist for collaborating with the justice system was an essential part of the so-called differentiated strategy conceived during the "years of lead". This strategy is still present in the Italian antiterrorism system, although its points of contrast with a "constitutionally oriented" criminal law were fully outlined from the beginning. With regard to the contemporary context, on the one hand, the new criminological dimension of terrorism is a testing ground for the utility of the reward scheme; on the other hand, in terms of legitimacy, the trend toward a "enemy" model in the antiterrorism legislation may lead to new setbacks. The political-criminal rationality of the differentiated strategy risks being thrown into crisis by the lack of supranational harmonization, despite the transnational character of the terror threat. From a systematic point of view, recourse to the reward technique is legitimized as an exceptional means within the war on terror or similar criminal "emergencies" rather than when it extends indiscriminately to the entirety of criminal matters.
This introduction presents the criminal law matters concerning the fight against terrorism analysed in the following essays published in this review, which
constitute the conference proceedings of the 7th Training Course on Criminal Law and Procedure "Giuliano Vassalli" for PhD Candidates organized by the International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences (ISISC) in Noto, 11-13 November 2016.
SOMMARIO: 1. La controversa rilevanza penale del mandato omicidiario “inadempiuto”: tentativo o quasi reato?. 2. Il mandato ineseguito come fattispecie di pericolosità (tra accordo sterile e istigazione non accolta). 3. L’irripetibilità ob turpem causam del prezzo versato al mandatario.
Sommario: 1. La sentenza n. 68 del 2012 e l'estensione in via additiva della diminuente per «lieve entità del fatto» (EX art. 311 c.p.) al sequestro a scopo di estorsione.-2. Prolegomeni giudiziari: cronaca di una sentenza annunciata.-3. Il giudizio triadico. Importanza e limiti della comparazione strutturale tra fattispecie.-4. Il bene giuridico come «punto di vista rilevante» nello scrutinio di ragionevolezza.-5. Un problema sullo sfondo: la necessaria coerenza col sindacato sulle «norme penali di favore».-6. L'impatto sistematico della sentenza n. 68 e il rischio di un ulteriore intervento additivo.-7. Prospettive del principio di proporzionalità quale parametro di legittimità costituzionale.-8. Considerazioni conclusive. Uguaglianza, proporzione e «fattori distorsivi».