Conference Presentations by Francesco Manenti
Questo elaborato non si propone di essere una guida esaustiva all'argomento; le slide necessitano... more Questo elaborato non si propone di essere una guida esaustiva all'argomento; le slide necessitano di integrazione da parte del relatore, ed il tutto si formula come una proposta di analisi delle possibilità fonetiche del canto.

Igor Stravinskij (1882-1971) ha scosso il mondo della musica con Le Sacre du Printemps, consacran... more Igor Stravinskij (1882-1971) ha scosso il mondo della musica con Le Sacre du Printemps, consacrandosi così come uno dei compositori più influenti del XX secolo e della storia della musica.
Leggendo le Cronache della mia vita (biografia scritta dall’autore nel 1935) mi sono imbattuto nella Serenade en La, scritta durante il soggiorno francese. Si tratta di un brano senza particolari pretese, se non quella di durare quanto un disco.
Ho trovato che fosse un particolare importante che documenta le capacità di adattamento di un artista al mutare delle esigenze dell’arte, affermando la stessa libertà compositiva con cui ha affrontato il resto della propria produzione.
Dall’altra parte abbiamo Charles Ives (1874-1954), americano per natali, che nell’anno in cui Stravinskij componeva la sua Serenade regalava al mondo la sua ultima composizione: A Farewell to Land.
Central Park in the Dark è il brano che ho scelto di analizzare. Lo trovo iconico del suo stile e della sua continua ricerca e sperimentazione. Il materiale principale con cui gioca è quello del paesaggio sonoro, al di sotto del quale sta il tempo che viene reso mutevole e duttile.
La ricerca del linguaggio si basa sui principi dell’avanguardia americana, in particolare sull’elemento dell’alea controllata. L’introduzione del caso non è nuova ai linguaggi musicali, ed in questo brano entra sotto forma di modalità descrittiva.
L’analisi musicale dei due brani è stata fatta seguendo i principi del sistema armonico Hindemithiano. Questa scelta deriva da un lavoro di ricerca personale ed ha lo scopo di rendere più efficace possibile l’analisi musicale dei linguaggi post-tonali.
Per Stravinskij si tratta di un affiancamento ad una scrittura più tradizionale, con Ives invece la prova viene effettuata su materiale atonale.
L’elaborato che segue si struttura in due diverse parti che pongono l’attenzione sui principali e... more L’elaborato che segue si struttura in due diverse parti che pongono l’attenzione sui principali elementi indagati nel corso di Forme, Sistemi e Linguaggi: l’utilizzo dei linguaggi post- tonali e la questione della forma.
Per la prima parte ho scelto di prendere in esame il linguaggio proposto dal compositore tedesco Paul Hindemith (1895-1963) nel suo trattato The Cratf of Musical Composition (1936), del quale illustrerò brevemente i principi; seguirà un’analisi del Ludus Tonalis, opera dello stesso autore, composta nel 1942 ed esemplificativa del suo linguaggio.
La riflessione sulla forma proseguirà con l’analisi di 21st Century Schizoid Man, brano del gruppo inglese King Crimson, la cui produzione è fortemente legata alla musica del ‘900 ed alla musica colta - lo stesso Robert Fripp (1946), leader del gruppo, parla di Hindemith citandolo tra le sue principali influenze.
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Conference Presentations by Francesco Manenti
Leggendo le Cronache della mia vita (biografia scritta dall’autore nel 1935) mi sono imbattuto nella Serenade en La, scritta durante il soggiorno francese. Si tratta di un brano senza particolari pretese, se non quella di durare quanto un disco.
Ho trovato che fosse un particolare importante che documenta le capacità di adattamento di un artista al mutare delle esigenze dell’arte, affermando la stessa libertà compositiva con cui ha affrontato il resto della propria produzione.
Dall’altra parte abbiamo Charles Ives (1874-1954), americano per natali, che nell’anno in cui Stravinskij componeva la sua Serenade regalava al mondo la sua ultima composizione: A Farewell to Land.
Central Park in the Dark è il brano che ho scelto di analizzare. Lo trovo iconico del suo stile e della sua continua ricerca e sperimentazione. Il materiale principale con cui gioca è quello del paesaggio sonoro, al di sotto del quale sta il tempo che viene reso mutevole e duttile.
La ricerca del linguaggio si basa sui principi dell’avanguardia americana, in particolare sull’elemento dell’alea controllata. L’introduzione del caso non è nuova ai linguaggi musicali, ed in questo brano entra sotto forma di modalità descrittiva.
L’analisi musicale dei due brani è stata fatta seguendo i principi del sistema armonico Hindemithiano. Questa scelta deriva da un lavoro di ricerca personale ed ha lo scopo di rendere più efficace possibile l’analisi musicale dei linguaggi post-tonali.
Per Stravinskij si tratta di un affiancamento ad una scrittura più tradizionale, con Ives invece la prova viene effettuata su materiale atonale.
Per la prima parte ho scelto di prendere in esame il linguaggio proposto dal compositore tedesco Paul Hindemith (1895-1963) nel suo trattato The Cratf of Musical Composition (1936), del quale illustrerò brevemente i principi; seguirà un’analisi del Ludus Tonalis, opera dello stesso autore, composta nel 1942 ed esemplificativa del suo linguaggio.
La riflessione sulla forma proseguirà con l’analisi di 21st Century Schizoid Man, brano del gruppo inglese King Crimson, la cui produzione è fortemente legata alla musica del ‘900 ed alla musica colta - lo stesso Robert Fripp (1946), leader del gruppo, parla di Hindemith citandolo tra le sue principali influenze.
Leggendo le Cronache della mia vita (biografia scritta dall’autore nel 1935) mi sono imbattuto nella Serenade en La, scritta durante il soggiorno francese. Si tratta di un brano senza particolari pretese, se non quella di durare quanto un disco.
Ho trovato che fosse un particolare importante che documenta le capacità di adattamento di un artista al mutare delle esigenze dell’arte, affermando la stessa libertà compositiva con cui ha affrontato il resto della propria produzione.
Dall’altra parte abbiamo Charles Ives (1874-1954), americano per natali, che nell’anno in cui Stravinskij componeva la sua Serenade regalava al mondo la sua ultima composizione: A Farewell to Land.
Central Park in the Dark è il brano che ho scelto di analizzare. Lo trovo iconico del suo stile e della sua continua ricerca e sperimentazione. Il materiale principale con cui gioca è quello del paesaggio sonoro, al di sotto del quale sta il tempo che viene reso mutevole e duttile.
La ricerca del linguaggio si basa sui principi dell’avanguardia americana, in particolare sull’elemento dell’alea controllata. L’introduzione del caso non è nuova ai linguaggi musicali, ed in questo brano entra sotto forma di modalità descrittiva.
L’analisi musicale dei due brani è stata fatta seguendo i principi del sistema armonico Hindemithiano. Questa scelta deriva da un lavoro di ricerca personale ed ha lo scopo di rendere più efficace possibile l’analisi musicale dei linguaggi post-tonali.
Per Stravinskij si tratta di un affiancamento ad una scrittura più tradizionale, con Ives invece la prova viene effettuata su materiale atonale.
Per la prima parte ho scelto di prendere in esame il linguaggio proposto dal compositore tedesco Paul Hindemith (1895-1963) nel suo trattato The Cratf of Musical Composition (1936), del quale illustrerò brevemente i principi; seguirà un’analisi del Ludus Tonalis, opera dello stesso autore, composta nel 1942 ed esemplificativa del suo linguaggio.
La riflessione sulla forma proseguirà con l’analisi di 21st Century Schizoid Man, brano del gruppo inglese King Crimson, la cui produzione è fortemente legata alla musica del ‘900 ed alla musica colta - lo stesso Robert Fripp (1946), leader del gruppo, parla di Hindemith citandolo tra le sue principali influenze.