PAPERS - Terracottas and Archaeometry by Flavio Ferlito
Osservazioni preliminari sugli impasti delle statuette votive dal deposito di Piazza San Francesc... more Osservazioni preliminari sugli impasti delle statuette votive dal deposito di Piazza San Francesco (V-IV sec. a.C.)
Lo studio della coroplastica proveniente dal deposito votivo di Piazza San Francesco a Catania (S... more Lo studio della coroplastica proveniente dal deposito votivo di Piazza San Francesco a Catania (Sicilia) rappresenta il tema centrale di un progetto di dottorato dell’Università degli Studi di Catania. Il progetto si concentra sullo studio della produzione delle statuette votive, soprattutto offerenti di porcellino, a Katane, dall’età protoclassica all’età tardoclassica. In questo contributo viene analizzata la metodologia applicata al caso studio di Catania, sintetizzata in tre punti principali: la ricomposizione della produzione coroplastica, l’analisi della diffusione delle offerenti in terracotta in Sicilia e l’analisi dei problemi legati agli aspetti ideologici, cultuali e sociali.

The Corinthian clay figurines from the Greek sanctuary of Francavilla di Sicilia (me) · In 1979, ... more The Corinthian clay figurines from the Greek sanctuary of Francavilla di Sicilia (me) · In 1979, during archaeological investigations in Francavilla di Sicilia, today a little town in the district of Messina, were found the remains of a sanctuary, active from the second quarter of the 6th c. to the beginning of the 4th c. B.C. Between the votive materials stands out a group of corinthian female figurines compost of 24 specimens, of the beginning of the 5th c. B.C. This group is divided in 5 diπerent types: one of seated female figurines and four of standing female figurines. In this article will be presented all the features that define each type through a detailed catalog and we will try to identify the imported corinthian specimens and the locale laborations, created on the basis of the imported models. At the end we will try to clarify the relations between the specimens from Francavilla di Sicilia and similar contests, in Greece and especially in Sicily, defining the role of these typologies within a wider circulation of corinthian materials in the sicilian area.
PAPERS - Pottery and Archaeometry by Flavio Ferlito
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Uno studio preliminare sulle provenienze Introduzione 1 Il modesto rilievo collinare alto 303 m, ... more Uno studio preliminare sulle provenienze Introduzione 1 Il modesto rilievo collinare alto 303 m, denominato "Monte Turcisi", si trova al confine settentrionale della Piana di Catania e ricade oggi nel comune di Castel Di Iudica, in provincia del capoluogo etneo. Le strutture di interesse archeologico su di esso affioranti riguardano principalmente i resti relativi ad una fortezza militare di epoca greca e di un eremo del XVII sec. d.C. 2 Negli ultimi anni, il sito è stato oggetto di ricerca da parte dell'Istituto Archeologico Germanico, in collaborazione con l'Università Tecnica di Berlino e la Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania. Le indagini hanno riguardato, dapprima, nel 2016, una campagna di rilievo architettonico, ed in seguito, nel 2017 e nel 2019, due missioni di rilievo e scavo archeologico 3 .

Studi di provenienza su anfore da trasporto da alcuni siti indigeni della provincia di Catania (V... more Studi di provenienza su anfore da trasporto da alcuni siti indigeni della provincia di Catania (VI-IV sec. a.C.): primi dati Introduzione Questo contributo non costituisce l'esito di uno studio sistematico, ma vuol essere piuttosto stimolo ed incentivo per un filone di ricerca da sviluppare in futuro. L'articolo si inserisce nella problematica più ampia dell'identificazione di provenienza delle anfore greco-occidentali 1 attestate in Sicilia, che costituisce l'argomento principale dell'ottava edizione di FACEM. Il seguente lavoro congiunto fra l'Università di Vienna e la Soprintendenza di Catania è basato sull'esame di alcune piccole selezioni di anfore rinvenute in diversi insediamenti indigeni della provincia di Catania, e cioè nei siti di Edera di Bronte, Poggio Cocalo e l'Acropoli di Paternò, il Santuario dei Palici -Rocchicella, Monte Catalfaro, Treportelle nel territorio di Mineo, Monte Iudica e Monte Turcisi nel territorio di Castel di Judica (fig. ). In questa prima fase, l'obiettivo principale è stato quello di distinguere, con metodi archeologici (vedi cap. 1), delle produzioni supra-regionali, intese come provenienti da regioni localizzate fuori dalla Sicilia orientale, dai manufatti di ipotetica origine regionale per fornire primi dati sulle provenienze di contenitori da trasporto documentati nell'entroterra di Catania e Leontinoi fra il VI-IV sec. a.C. B.B.

This contribution presents preliminary results of the identification of a production of western G... more This contribution presents preliminary results of the identification of a production of western Greek amphorae at Himera during the second half of the 6 th and early 5 th century BC. Based on archaeological and archaeometric analyses of 36 ceramic samples taken from amphorae unearthed in the necropolis by the Soprintendenza BB.CC.AA. of Palermo, we discuss some morphological and technical characteristics of this local series. Furthermore, we focus on the historical significance of a production of commercial vessels at Himera during the Archaic and early Classical period with particular regard to the city's relation with its agricultural hinterland inhabited by indigenous comunities PREMESSA Le ricerche condotte nelle necropoli di Himera dalla Soprintendenza di Palermo negli ultimi venti anni hanno restituito un grande patrimonio di dati che stanno ampliando molto le conoscenze sulla vita di questa polis che costituì, nel più ampio panorama della Sicilia greca, l'unica fondazione greca sulla costa tirrenica. La gestione dei risultati degli scavi relativi ai riti e alle tipologie delle sepolture, al paesaggio funerario e in generale a tutti quegli aspetti legati al tema della morte, ma anche alle problematiche più diverse della cultura, dell'economia e della società imerese, costituisce una straordinaria opportunità di indagine a vari livelli sulla storia di questa città lungo l'intero arco temporale della sua esistenza, dalla metà del VII sec. a.C. al 409 a.C., data della sua distruzione per mano dei Cartaginesi 4 e del suo abbandono. Tra i materiali più significativi restituiti dalla necropoli vi sono, indubbiamente, le anfore da trasporto, utilizzate per le deposizioni infantili nelle tombe ad enchytrismos. Ne abbiamo rinvenute complessivamente oltre 3100, sia dalla necropoli est che da quella ovest, per lo più integre o frammentarie, ma quasi sempre è stato possibile restituirne l'intera sagoma: tali condizioni privilegiate di conservazione, consentono lo studio di questi contenitori nello loro sviluppo formale e diacronico in relazione ai diversi centri di produzione sparsi sulle coste mediterranee in cui venivano caricati sulle navi e giungevano al porto di Himera, dove, una volta consumato il contenuto, erano impiegate in usi secondari, sia in funzioni domestiche di conservazione di liquidi, sia come contenitori per le tombe di bambini 5. Dopo le prime segnalazioni sui rinvenimenti di anfore, soprattutto, quelle scoperte nella necropoli est 6 , è stato avviato lo studio analitico e integrale delle diverse produzioni, prendendo in considerazione inizialmente quelle fenicio-puniche, di cui è stato pubblicato recentemente il catalogo 7. Si è trattato di un impegno gravoso per la grande quantità di esemplari, per la varietà di forme e per la presenza di prodotti di diversi centri di produzione del mondo fenicio-punico; tuttavia i risultati sono stati molto incoraggianti, dal momento che è stato possibile fissare le seriazioni dei tipi e di formulare riflessioni a carattere generale e sulla circolazione di questi contenitori lungo le rotte del Mediterraneo occidentale 8 .. 4 Riferimenti bibliografici sui risultati delle indagini nelle necropoli imeresi sono in: VASSALLO 2018. 5 Molto frequenti sono i rinvenimenti di anfore da trasporto negli scavi dell'abitato, anche se manca uno studio complessivo sull'argomento: per la città alta vedi i tanti riferimenti dei contesti di scavo alle anfore nei volumi Himera I, Himera II, Himera V.
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