Nel 1873 Giacomo Rossetti, pittore fotografo, partecipa all’Esposizione Universale di Vienna con ... more Nel 1873 Giacomo Rossetti, pittore fotografo, partecipa all’Esposizione Universale di Vienna con un collage di albumine raffigurante il prospetto della chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Brescia. L’opera, oggi restaurata grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con il bando Strategia Fotografia 2020, è stata riconsegnata alla cittadinanza al massimo del suo splendore.
Il collage, un unicum della fotografia d’architettura dell’Italia postunitaria, riassume in sé la passione dell’artista e la sua abilità nell’utilizzo delle nuove tecniche di riproduzione, qualità già dimostrate, solo pochi anni prima, con la pubblicazione di due raccolte di “ritratti fotografici” dei fregi e ornati di eccellenti architetture bresciane cinquecentesche: il palazzo della Loggia e, ancora, la chiesa dei Miracoli. Gli album, qui integralmente riprodotti, divengono un efficace spunto per illustrare il connubio tra architettura e fotografia, riservando a Brescia un ruolo di rilievo nel panorama del secondo Ottocento italiano.
L'opera costituisce il sintetico catalogo che accompagna la mostra permanente allestita nel compl... more L'opera costituisce il sintetico catalogo che accompagna la mostra permanente allestita nel complesso monumentale de Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS) in occasione della riqualificazione del Teatro, struttura en plein air voluta da Gabriele d'Annunzio e progettata da Gian Carlo Maroni nel 1930. Frutto delle ricerche condotte nell'Archivio Maroni e in altri fondi documentari pressoché inediti conservati negli Archivi del Vittoriale, illustra le principali fasi ideative e costruttive del teatro del Vittoriale, dal progetto predisposto da Maroni nel 1930 alla lunga fase esecutiva che portò alla pubblica apertura della struttura teatrale, seppur incompleta, nel 1953 e ai successivi interventi di completamento sino agli attuali lavori di riqualificazione condotti dalla Fondazione del Vittoriale.
Sulla scorta di nuove ricerche documentarie effettuate nell'Archivio Maroni conservato nella Fond... more Sulla scorta di nuove ricerche documentarie effettuate nell'Archivio Maroni conservato nella Fondazione del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (Brescia), il volume ricostruisce l'intera vicenda ideativa e costruttiva, sinora nota solo sommariamente, del teatro del Vittoriale, struttura en plein air fortemente voluta da Gabriele d'Annunzio, che la denominò "Parlaggio", e progettata da Gian Carlo Maroni nel quadro della più generale definizione del complesso del Vittoriale. Il volume si compone di tre parti principali, che esplorano i momenti più significativi di tale vicenda dalla maturazione progettuale, alla costruzione sotto la guida del progettista, al completamento successivo alla scomparsa del progettista e all'apertura sino ai più recenti lavori di riqualificazione: dal sogno dannunziano al progetto di Gian Carlo Maroni (1930); Gian Carlo Maroni alla guida del cantiere del teatro (1935-1951); dall’apertura al pubblico ai lavori di completamento (1953-2020). Chiudono il volume due capitoli di Apparati con la trascrizione integrale della documentazione, per la maggior parte inedita, alla base della ricerca.
“All’arena di cava si può riferir quella polvere chiamata pozzolana, non perché si cavi da’ pozzi... more “All’arena di cava si può riferir quella polvere chiamata pozzolana, non perché si cavi da’ pozzi, come vuole il Filandro, ma perché da principio fu ritrovata a Pozzuoli. E’ questa una polvere rossastra, che mescolata nella dovuta proporzione colla calce fa il glutine il più forte per collegare tenacemente insieme le pietre in qualunque specie di fabbriche, e specialmente in quelle de’ luoghi umidi, e anco in mare sotto acqua.” (Milizia, I, III, IV, p.37) Dall’analisi degli scritti dei principali autori italiani, e di alcuni francesi, a partire dal I sec. a.C, fino al 1864 sono state desunte e riprodotte in laboratorio una serie di malte d’allettamento a base di calce e pozzolana naturale. I campioni sono stati sottoposti a prove meccaniche di resistenza a flessione, compressione (UNI EN 1015-11) ed infissione. La riproduzione e la caratterizzazione meccanica di queste miscele permette di dare un importante contributo scientifico allo studio e alla conoscenza dell’arte del costruire preindustriale e delle tecniche costruttive storiche. Si forniscono inoltre utili dati meccanici su malte, confezionate secondo la “regola d’arte” antica e nel rispetto delle attuali normative, adatte all’utilizzo in interventi di restauro o consolidamento, grazie alla compatibilità chimica e meccanica con i supporti originari.
Ricostruzione storica e architettonica di uno dei più eccellenti esempi di architettura nobiliare... more Ricostruzione storica e architettonica di uno dei più eccellenti esempi di architettura nobiliare a Brescia fra XVI e XX secolo. Il volume indaga, attraverso solidi rimandi a carte d’archivio e inediti materiali grafici, l'intreccio indissolubile tra la dimora Maggi Gambara e le vestigia del teatro romano sopra cui si sviluppa. Partendo dalle informazioni desunte dalla documentazione ottocentesca - indirizzata alla conoscenza delle vestigia antiche - viene delineata la collocazione della fabbrica posta nel cuore della Cittadella vecchia e soggetta, nel XX secolo, a parziali demolizioni proprio con l’obiettivo di liberare i resti della romanità. L’articolazione architettonica dell’edificio è frutto di numerosi interventi di ampliamento a partire dalla seconda metà del Cinquecento; le ricche carte d’archivio della famiglia Gambara consento di tracciarne i momenti salienti tra i quali particolare rilievo assume il sontuoso progetto di rinnovo settecentesco rimasto solo su carta e qui per la prima volta approfondito e pubblicato. Recensione: C. BAZZANI, «Archivio Veneto», 18 (2019), pp. 149-152
Lo scritto si inserisce in un progetto di ricerca più ampio coordinato dall'Accademia Tadini di L... more Lo scritto si inserisce in un progetto di ricerca più ampio coordinato dall'Accademia Tadini di Lovere BG e focalizzato sulla figura dell'artista Cesare Tallone e i suoi rapporti con la società loverese. Tombola, seguendo le linee del più noto Antonio Tagliaferri, realizza a Lovere villa Zitti di cui nel saggio si propone un inedito disegno di presentazione oggi conservato presso l'Accademia Tadini. L'affondo consente parallelismi con altre architetture sia di mano di Tombola sia di Tagliaferri. Si delinea quindi una prima riflessione sul contributo di Tombola all'architettura residenziale del lago d'Iseo a cavaliere tra la fine del XIX e l'avvio del XX secolo.
L’avvio dell’industrializzazione, il ripensamento della funzione della cinta muraria che per seco... more L’avvio dell’industrializzazione, il ripensamento della funzione della cinta muraria che per secoli ne aveva definito l’ingombro, l’urgenza di nuovi servizi, il tema della rappresentatività dello Regime, il rapporto con il tessuto storico e le sue emergenze fino a giungere al disegno della città attuale che pare aver ribaltato la sua direzione di ampliamento: prima orizzontale, per superare la limitatezza delle mura, poi verticale, prediligendo edifici alti. In un vivace dialogo dall’Ottocento fino all’attualità, si intende dar notizia delle principali emergenze architettoniche che nei secoli hanno modellato Brescia motivandone tempistiche, tecniche adottate e scelte progettuali nate dall’equilibrio di un binomio saldissimo: il legame della città con la sua storia e il sempre vivo impulso all’innovazione.
The current paper concerns events related to the design of the Pontevico and Verolanuova churches... more The current paper concerns events related to the design of the Pontevico and Verolanuova churches, which were started during the last decades of the 16th century. The fiefs, located in the area today known as Bassa Bresciana, were under the jurisdiction of the Gambara family, who were feudal lords with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona.
Recent archival research attests the contribution of architect Giuseppe Dattaro from Cremona in both church projects and confirms contacts between Giuseppe Dattaro and Nicolò Gambara. Dattaro applied innovative solutions for the religious architectural context of Brescia: in such contests, he experimented with the design of elliptical domes and developed interesting design solutions to integrate collegiate church space, especially in the Verolanuova site, also paying attention to
musical and choir needs.
Thanks to the Gambara family patronage, also in the architectural design of Pontevico and Verolanuova churchs, Dattaro refined his technical skills before arriving in Mantua to work for Vincenzo I Gonzaga (1590-1595). Through analysis of these two architectural examples, the paper aims to recognize the role of Brescia in the architectural context of Northern Italy
during the second half of the 16th century.
Nel 1887 a Brescia entra in vigore il piano di risanamento del centro storico come estensione di ... more Nel 1887 a Brescia entra in vigore il piano di risanamento del centro storico come estensione di quello applicato per la città di Napoli. Gli obiettivi di intervento, oltre a migliorare la situazione di acque e fognature, danno seguito a una serie di proposte dibattute e documentate da tempo nelle carte dell’amministrazione cittadina, tra cui si distinguono la rettificazione di strade e il ridisegno di fronti. L’attenzione posta ai rilievi dell’esistente e alle soluzioni di adattamento dei prospetti, oltre alla capacità dimostrata dai tecnici locali nel confrontarsi con le caratteristiche specifiche del costruito storico tradizionale, viene ben evidenziata dalle documentazioni inedite relative all’area di via Ruetta, oggi sovrapponibile alla porzione più meridionale di via San Faustino, in prossimità di piazza Loggia, già piazza Vecchia. Il nodo urbano, risolto ben oltre i limiti temporali del piano e solo parzialmente, crea opportunità di confronti con i coevi casi di pianificazione nazionale ed europea e conduce a riflettere sulle cause della mancata piena attuazione delle direttive in programma.
This paper deals with the mechanical behavior of lime mortar with natural pozzolana, widely used ... more This paper deals with the mechanical behavior of lime mortar with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The research undertaken at the University of Brescia, demonstrated how the use of pozzolana in the mortar was well known by all important architects and engineers since the II-I century b.C.. The first information about the use of this material can be found in Vitruvius’ De Architectura (I century b.C.). Later, many authors referred to pozzolana in their architectural treatises as well, but they didn’t give practical and technical information on the use of this volcanic material. Only between the end of the XVIII and the first half of the XIX century, up to the Sixties, architects and engineers turned their attention to the practical uses of this volcanic material. From the mechanical point of view, the effectiveness of pozzolana, as natural addictive for mortar, is strictly connected to its chemical and physical characteristics. The power of the pozzolanic reaction derives, as a matter of fact, from different aspects: the main features are the dimension of the pozzolana grains and the percentage of the different chemical component of the pozzolana. The first one depends on the mining method and the next grinding of the pozzolana, the second one hinges on the geological nature of the volcanic material. The study aims at investigating the large unevenness of these parameters and tries to provide first mechanical indications needful for using pozzolanic mortars.
This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with n... more This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The study aims to investigate the mechanical behavior of natural pozzolana lime mortars, reproduced in laboratory by using different mix designs, as reported in historical Italian architectural treatises, and natural pozzolana coming from Viterbo (Italy). To this purpose, the works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 have been analyzed, in order to collect historical mix designs of pozzolana lime mortars. Flexural and compression tests were performed following EN 1015-11 (2007). Mechanical tests were performed after 28 days and 60 days of curing. Penetration tests, not included in European Standards but very suitable for practical applications, was also performed. 1 AIMS AND RESEARCH METHODOLOGY Historical evidence on the use of mortars to meet several needs in architecture has existed for millennia. A sy...
This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with n... more This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The study aims to investigate the mechanical behaviour of natural pozzolana lime mortars, reproduced in laboratory by using different mix designs, as reported in historical Italian architectural treatises, and natural pozzolana coming from Viterbo (Italy). To this purpose, the works of the most important authors from the Ist century b.C. up to 1864 have been analyzed, in order to collect historical mix designs of pozzolana lime mortars. A set of different mortars was prepared and tested with respect to the new European Standards (EN 459, 2002). Flexural and compression tests were performed following EN 1015-11 (2007). Mechanical tests were performed after 28 days and 60 days of curing. Penetration tests, not included in European Standards but very suitable for practical applications, was also performed
E. SALA, I. GIUSTINA, G. PLIZZARI, Lime Mortar with Natural Pozzolana: Historical Issues and Mechanical Behavior, in Structural Analysis of Historic Construction: Preserving Safety and Significance, Edited By Dina D'Ayala, Enrico Fodde, Proceedings of the 6th International Conference on Structural Analysis of Historical Construction (Bath UK, 2-4 July 2008), Taylor & Francis, London 2008, 2 voll, II, pp. 957-963. ISBN 978-0-415-48107-6
A previous study (Del Giorgio 1990-91) proved that, under uniaxial compression, the ductility of ... more A previous study (Del Giorgio 1990-91) proved that, under uniaxial compression, the ductility of masonry could be increased through confinement. The present research aims at investigating whether such an increase in ductility can be observed in masonry blocks subjected to an inclined stress field, whose vertical and horizontal components correspond to the axial load and the seismic action, respectively. A material characterization, aimed at selecting a material that could reproduce the actual historical masonry, was first carried out on masonry. The aim of this first part of the research was the design of a masonry specimen, suitably reproducing real historical masonries. To this end, an extensive number of mortar specimens were tested. Moreover, the design of a small masonry specimen, representing the critical portion of an actual full scale masonry, is presented and discussed. The right inclination of the stress field was determined by means of linear elastic analysis. A small concrete slab and a suitable test-loading machine were studied to simplify the application of the load on the specimens.
The first part of this research aims at designing a method to increase the ductility of masonry b... more The first part of this research aims at designing a method to increase the ductility of masonry blocks. In a push-over verification it is important to determine the maximum horizontal displacement at the top of each of them. Some tests were performed representing the masonry zone at the bottom of slender panels (for example slender masonry shear walls or masonry arch abutments). The confining technique consists of a reinforcement consisting of steel rods fixed with round anchor plates to the external surface of the specimen. Horizontal displacement results were discussed. The second part of this paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar addicted with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 (Curioni’s work) have been analyzed therefore, in order to collect pozzolanic lime mortars historical mix designs. Flexural and compression tests were performed following the European Standard EN 1015-11:2007 6. The results were obtained after 28, 60 and 90 days of curing. A penetration test, not included in lime European Standards, but very suitable for practical applications, was also adopted.
ITA: Fra i territori in cui è stata esplorata la fortuna di Giulio Romano fuori Mantova, il Bresc... more ITA: Fra i territori in cui è stata esplorata la fortuna di Giulio Romano fuori Mantova, il Bresciano, pur se inserito nella rete di relazioni padane e mantovane, è certo quello meno studiato. Il contributo, a partire da una prima sistematica catalogazione ancora in atto, esplora la diffusione della maniera del Pippi a Brescia e nel territorio tra la seconda metà del ‘500 e i primi decenni del ‘600, esaminandone gli influssi sull’architettura religiosa e militare, ma soprattutto su quella residenziale grazie alla nobiltà locale e, in particolare, ai Gambara, legati ai Gonzaga, di cui si rendono noti i rapporti con Giuseppe Dattaro. Le soluzioni e i motivi architettonici e decorativi individuati consentono di conoscere e soppesare la penetrazione dei modelli giulieschi in area bresciana e di valutarne le principali declinazioni locali, anche in rapporto a materiali e tecniche tradizionali, discernendo l’eredità diretta da quella mediata, a partire da Serlio, da suoi contemporanei e successori.
ENG: The paper aims at investigating the influence of Giulio Romano’s architecture in Brescia and nearby territories, where the circulation of his architectural language has been largely neglected by academics.The research initially dealt with a catalogue of architectural solutions and motifs that could be a possible echo of his “maniera”. The almost fifty entries in the catalogue include works of religious, military and civil architecture, as well as palaces and villas of noble families such as Martinengo, Gambara, Maggi, Porcellaga and Lana. The research then looks in-depth at the case of the Gambara family, who had marriage ties with the court of Gonzaga, and its relationship with Giuseppe Dattaro, who vaguely recalled Pippi’s solutions and, thanks to Nicolò Gambara, was introduced to Mantua. The paper presents the early results of ongoing research and investigates how Giulio Romano’s architectural language, mediatedmainly by Serlio books, was received in Brescia, emphasizing the commissioner role.
Dati bibliografici completi: I. GIUSTINA, C. GUARNERI, E. SALA, La diffusione del linguaggio architettonico di Giulio Romano a Brescia tra XVI e inizio XVII secolo. Per un primo bilancio, in P. Assmann, S. L'Occaso, M.C. Loi, F. Moschini, A. Russo, M. Zurla (a cura di), Giulio Romano pittore, architetto, artista universale. Studi e ricerche, Atti del convegno (Mantova, 14-15 ottobre 2019; Roma, 16-18 ottobre 2019), Todi 2021, pp. 381-387
ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dal... more ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dalla prima metà del XVI secolo. Ricerche pregresse hanno ben evidenziato il loro contributo nella città natia per poi discutere degli affidi conseguenti al ruolo di prefetto delle fabbriche assunto da Giuseppe (1590-1595) presso la corte mantovana di Vicenzo I. Meno attenzione è stata, invece, rivolta al periodo precedente l’ottenimento di tale incarico, anni nei quali, indagini archivistiche qui presentate, evidenziano un rapporto diretto di Giuseppe con il Bresciano e in particolare con i nobili Gambara. Signori delle terre di confine con il Cremonese, i Gambara, grazie a un’accorta politica matrimoniale e un indiscusso potere economico, coinvolgono il Dattaro in diversi cantieri, primo fra tutti quello della chiesa di Pontevico e, al contempo, lo introducono presso le corti dei rami cadetti dei Gonzaga. Il percorso di crescita professionale dell’architetto viene a delinearsi attraverso i resoconti fatti a Nicolò Gambara e la documentazione grafica prodotta. Sono dunque gli incarichi a Pomponesco, a Maleo, a Sabbioneta e, infine, a Casale Monferrato che conducono il Pizzafuoco a Mantova, il cui compito presso la corte viene discusso con brevi note dal ricco archivio gonzaghesco. Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara.
ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court. Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive. The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.
Nel 1873 Giacomo Rossetti, pittore fotografo, partecipa all’Esposizione Universale di Vienna con ... more Nel 1873 Giacomo Rossetti, pittore fotografo, partecipa all’Esposizione Universale di Vienna con un collage di albumine raffigurante il prospetto della chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Brescia. L’opera, oggi restaurata grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con il bando Strategia Fotografia 2020, è stata riconsegnata alla cittadinanza al massimo del suo splendore.
Il collage, un unicum della fotografia d’architettura dell’Italia postunitaria, riassume in sé la passione dell’artista e la sua abilità nell’utilizzo delle nuove tecniche di riproduzione, qualità già dimostrate, solo pochi anni prima, con la pubblicazione di due raccolte di “ritratti fotografici” dei fregi e ornati di eccellenti architetture bresciane cinquecentesche: il palazzo della Loggia e, ancora, la chiesa dei Miracoli. Gli album, qui integralmente riprodotti, divengono un efficace spunto per illustrare il connubio tra architettura e fotografia, riservando a Brescia un ruolo di rilievo nel panorama del secondo Ottocento italiano.
L'opera costituisce il sintetico catalogo che accompagna la mostra permanente allestita nel compl... more L'opera costituisce il sintetico catalogo che accompagna la mostra permanente allestita nel complesso monumentale de Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS) in occasione della riqualificazione del Teatro, struttura en plein air voluta da Gabriele d'Annunzio e progettata da Gian Carlo Maroni nel 1930. Frutto delle ricerche condotte nell'Archivio Maroni e in altri fondi documentari pressoché inediti conservati negli Archivi del Vittoriale, illustra le principali fasi ideative e costruttive del teatro del Vittoriale, dal progetto predisposto da Maroni nel 1930 alla lunga fase esecutiva che portò alla pubblica apertura della struttura teatrale, seppur incompleta, nel 1953 e ai successivi interventi di completamento sino agli attuali lavori di riqualificazione condotti dalla Fondazione del Vittoriale.
Sulla scorta di nuove ricerche documentarie effettuate nell'Archivio Maroni conservato nella Fond... more Sulla scorta di nuove ricerche documentarie effettuate nell'Archivio Maroni conservato nella Fondazione del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (Brescia), il volume ricostruisce l'intera vicenda ideativa e costruttiva, sinora nota solo sommariamente, del teatro del Vittoriale, struttura en plein air fortemente voluta da Gabriele d'Annunzio, che la denominò "Parlaggio", e progettata da Gian Carlo Maroni nel quadro della più generale definizione del complesso del Vittoriale. Il volume si compone di tre parti principali, che esplorano i momenti più significativi di tale vicenda dalla maturazione progettuale, alla costruzione sotto la guida del progettista, al completamento successivo alla scomparsa del progettista e all'apertura sino ai più recenti lavori di riqualificazione: dal sogno dannunziano al progetto di Gian Carlo Maroni (1930); Gian Carlo Maroni alla guida del cantiere del teatro (1935-1951); dall’apertura al pubblico ai lavori di completamento (1953-2020). Chiudono il volume due capitoli di Apparati con la trascrizione integrale della documentazione, per la maggior parte inedita, alla base della ricerca.
“All’arena di cava si può riferir quella polvere chiamata pozzolana, non perché si cavi da’ pozzi... more “All’arena di cava si può riferir quella polvere chiamata pozzolana, non perché si cavi da’ pozzi, come vuole il Filandro, ma perché da principio fu ritrovata a Pozzuoli. E’ questa una polvere rossastra, che mescolata nella dovuta proporzione colla calce fa il glutine il più forte per collegare tenacemente insieme le pietre in qualunque specie di fabbriche, e specialmente in quelle de’ luoghi umidi, e anco in mare sotto acqua.” (Milizia, I, III, IV, p.37) Dall’analisi degli scritti dei principali autori italiani, e di alcuni francesi, a partire dal I sec. a.C, fino al 1864 sono state desunte e riprodotte in laboratorio una serie di malte d’allettamento a base di calce e pozzolana naturale. I campioni sono stati sottoposti a prove meccaniche di resistenza a flessione, compressione (UNI EN 1015-11) ed infissione. La riproduzione e la caratterizzazione meccanica di queste miscele permette di dare un importante contributo scientifico allo studio e alla conoscenza dell’arte del costruire preindustriale e delle tecniche costruttive storiche. Si forniscono inoltre utili dati meccanici su malte, confezionate secondo la “regola d’arte” antica e nel rispetto delle attuali normative, adatte all’utilizzo in interventi di restauro o consolidamento, grazie alla compatibilità chimica e meccanica con i supporti originari.
Ricostruzione storica e architettonica di uno dei più eccellenti esempi di architettura nobiliare... more Ricostruzione storica e architettonica di uno dei più eccellenti esempi di architettura nobiliare a Brescia fra XVI e XX secolo. Il volume indaga, attraverso solidi rimandi a carte d’archivio e inediti materiali grafici, l'intreccio indissolubile tra la dimora Maggi Gambara e le vestigia del teatro romano sopra cui si sviluppa. Partendo dalle informazioni desunte dalla documentazione ottocentesca - indirizzata alla conoscenza delle vestigia antiche - viene delineata la collocazione della fabbrica posta nel cuore della Cittadella vecchia e soggetta, nel XX secolo, a parziali demolizioni proprio con l’obiettivo di liberare i resti della romanità. L’articolazione architettonica dell’edificio è frutto di numerosi interventi di ampliamento a partire dalla seconda metà del Cinquecento; le ricche carte d’archivio della famiglia Gambara consento di tracciarne i momenti salienti tra i quali particolare rilievo assume il sontuoso progetto di rinnovo settecentesco rimasto solo su carta e qui per la prima volta approfondito e pubblicato. Recensione: C. BAZZANI, «Archivio Veneto», 18 (2019), pp. 149-152
Lo scritto si inserisce in un progetto di ricerca più ampio coordinato dall'Accademia Tadini di L... more Lo scritto si inserisce in un progetto di ricerca più ampio coordinato dall'Accademia Tadini di Lovere BG e focalizzato sulla figura dell'artista Cesare Tallone e i suoi rapporti con la società loverese. Tombola, seguendo le linee del più noto Antonio Tagliaferri, realizza a Lovere villa Zitti di cui nel saggio si propone un inedito disegno di presentazione oggi conservato presso l'Accademia Tadini. L'affondo consente parallelismi con altre architetture sia di mano di Tombola sia di Tagliaferri. Si delinea quindi una prima riflessione sul contributo di Tombola all'architettura residenziale del lago d'Iseo a cavaliere tra la fine del XIX e l'avvio del XX secolo.
L’avvio dell’industrializzazione, il ripensamento della funzione della cinta muraria che per seco... more L’avvio dell’industrializzazione, il ripensamento della funzione della cinta muraria che per secoli ne aveva definito l’ingombro, l’urgenza di nuovi servizi, il tema della rappresentatività dello Regime, il rapporto con il tessuto storico e le sue emergenze fino a giungere al disegno della città attuale che pare aver ribaltato la sua direzione di ampliamento: prima orizzontale, per superare la limitatezza delle mura, poi verticale, prediligendo edifici alti. In un vivace dialogo dall’Ottocento fino all’attualità, si intende dar notizia delle principali emergenze architettoniche che nei secoli hanno modellato Brescia motivandone tempistiche, tecniche adottate e scelte progettuali nate dall’equilibrio di un binomio saldissimo: il legame della città con la sua storia e il sempre vivo impulso all’innovazione.
The current paper concerns events related to the design of the Pontevico and Verolanuova churches... more The current paper concerns events related to the design of the Pontevico and Verolanuova churches, which were started during the last decades of the 16th century. The fiefs, located in the area today known as Bassa Bresciana, were under the jurisdiction of the Gambara family, who were feudal lords with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona.
Recent archival research attests the contribution of architect Giuseppe Dattaro from Cremona in both church projects and confirms contacts between Giuseppe Dattaro and Nicolò Gambara. Dattaro applied innovative solutions for the religious architectural context of Brescia: in such contests, he experimented with the design of elliptical domes and developed interesting design solutions to integrate collegiate church space, especially in the Verolanuova site, also paying attention to
musical and choir needs.
Thanks to the Gambara family patronage, also in the architectural design of Pontevico and Verolanuova churchs, Dattaro refined his technical skills before arriving in Mantua to work for Vincenzo I Gonzaga (1590-1595). Through analysis of these two architectural examples, the paper aims to recognize the role of Brescia in the architectural context of Northern Italy
during the second half of the 16th century.
Nel 1887 a Brescia entra in vigore il piano di risanamento del centro storico come estensione di ... more Nel 1887 a Brescia entra in vigore il piano di risanamento del centro storico come estensione di quello applicato per la città di Napoli. Gli obiettivi di intervento, oltre a migliorare la situazione di acque e fognature, danno seguito a una serie di proposte dibattute e documentate da tempo nelle carte dell’amministrazione cittadina, tra cui si distinguono la rettificazione di strade e il ridisegno di fronti. L’attenzione posta ai rilievi dell’esistente e alle soluzioni di adattamento dei prospetti, oltre alla capacità dimostrata dai tecnici locali nel confrontarsi con le caratteristiche specifiche del costruito storico tradizionale, viene ben evidenziata dalle documentazioni inedite relative all’area di via Ruetta, oggi sovrapponibile alla porzione più meridionale di via San Faustino, in prossimità di piazza Loggia, già piazza Vecchia. Il nodo urbano, risolto ben oltre i limiti temporali del piano e solo parzialmente, crea opportunità di confronti con i coevi casi di pianificazione nazionale ed europea e conduce a riflettere sulle cause della mancata piena attuazione delle direttive in programma.
This paper deals with the mechanical behavior of lime mortar with natural pozzolana, widely used ... more This paper deals with the mechanical behavior of lime mortar with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The research undertaken at the University of Brescia, demonstrated how the use of pozzolana in the mortar was well known by all important architects and engineers since the II-I century b.C.. The first information about the use of this material can be found in Vitruvius’ De Architectura (I century b.C.). Later, many authors referred to pozzolana in their architectural treatises as well, but they didn’t give practical and technical information on the use of this volcanic material. Only between the end of the XVIII and the first half of the XIX century, up to the Sixties, architects and engineers turned their attention to the practical uses of this volcanic material. From the mechanical point of view, the effectiveness of pozzolana, as natural addictive for mortar, is strictly connected to its chemical and physical characteristics. The power of the pozzolanic reaction derives, as a matter of fact, from different aspects: the main features are the dimension of the pozzolana grains and the percentage of the different chemical component of the pozzolana. The first one depends on the mining method and the next grinding of the pozzolana, the second one hinges on the geological nature of the volcanic material. The study aims at investigating the large unevenness of these parameters and tries to provide first mechanical indications needful for using pozzolanic mortars.
This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with n... more This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The study aims to investigate the mechanical behavior of natural pozzolana lime mortars, reproduced in laboratory by using different mix designs, as reported in historical Italian architectural treatises, and natural pozzolana coming from Viterbo (Italy). To this purpose, the works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 have been analyzed, in order to collect historical mix designs of pozzolana lime mortars. Flexural and compression tests were performed following EN 1015-11 (2007). Mechanical tests were performed after 28 days and 60 days of curing. Penetration tests, not included in European Standards but very suitable for practical applications, was also performed. 1 AIMS AND RESEARCH METHODOLOGY Historical evidence on the use of mortars to meet several needs in architecture has existed for millennia. A sy...
This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with n... more This paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar enriched with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The study aims to investigate the mechanical behaviour of natural pozzolana lime mortars, reproduced in laboratory by using different mix designs, as reported in historical Italian architectural treatises, and natural pozzolana coming from Viterbo (Italy). To this purpose, the works of the most important authors from the Ist century b.C. up to 1864 have been analyzed, in order to collect historical mix designs of pozzolana lime mortars. A set of different mortars was prepared and tested with respect to the new European Standards (EN 459, 2002). Flexural and compression tests were performed following EN 1015-11 (2007). Mechanical tests were performed after 28 days and 60 days of curing. Penetration tests, not included in European Standards but very suitable for practical applications, was also performed
E. SALA, I. GIUSTINA, G. PLIZZARI, Lime Mortar with Natural Pozzolana: Historical Issues and Mechanical Behavior, in Structural Analysis of Historic Construction: Preserving Safety and Significance, Edited By Dina D'Ayala, Enrico Fodde, Proceedings of the 6th International Conference on Structural Analysis of Historical Construction (Bath UK, 2-4 July 2008), Taylor & Francis, London 2008, 2 voll, II, pp. 957-963. ISBN 978-0-415-48107-6
A previous study (Del Giorgio 1990-91) proved that, under uniaxial compression, the ductility of ... more A previous study (Del Giorgio 1990-91) proved that, under uniaxial compression, the ductility of masonry could be increased through confinement. The present research aims at investigating whether such an increase in ductility can be observed in masonry blocks subjected to an inclined stress field, whose vertical and horizontal components correspond to the axial load and the seismic action, respectively. A material characterization, aimed at selecting a material that could reproduce the actual historical masonry, was first carried out on masonry. The aim of this first part of the research was the design of a masonry specimen, suitably reproducing real historical masonries. To this end, an extensive number of mortar specimens were tested. Moreover, the design of a small masonry specimen, representing the critical portion of an actual full scale masonry, is presented and discussed. The right inclination of the stress field was determined by means of linear elastic analysis. A small concrete slab and a suitable test-loading machine were studied to simplify the application of the load on the specimens.
The first part of this research aims at designing a method to increase the ductility of masonry b... more The first part of this research aims at designing a method to increase the ductility of masonry blocks. In a push-over verification it is important to determine the maximum horizontal displacement at the top of each of them. Some tests were performed representing the masonry zone at the bottom of slender panels (for example slender masonry shear walls or masonry arch abutments). The confining technique consists of a reinforcement consisting of steel rods fixed with round anchor plates to the external surface of the specimen. Horizontal displacement results were discussed. The second part of this paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar addicted with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 (Curioni’s work) have been analyzed therefore, in order to collect pozzolanic lime mortars historical mix designs. Flexural and compression tests were performed following the European Standard EN 1015-11:2007 6. The results were obtained after 28, 60 and 90 days of curing. A penetration test, not included in lime European Standards, but very suitable for practical applications, was also adopted.
ITA: Fra i territori in cui è stata esplorata la fortuna di Giulio Romano fuori Mantova, il Bresc... more ITA: Fra i territori in cui è stata esplorata la fortuna di Giulio Romano fuori Mantova, il Bresciano, pur se inserito nella rete di relazioni padane e mantovane, è certo quello meno studiato. Il contributo, a partire da una prima sistematica catalogazione ancora in atto, esplora la diffusione della maniera del Pippi a Brescia e nel territorio tra la seconda metà del ‘500 e i primi decenni del ‘600, esaminandone gli influssi sull’architettura religiosa e militare, ma soprattutto su quella residenziale grazie alla nobiltà locale e, in particolare, ai Gambara, legati ai Gonzaga, di cui si rendono noti i rapporti con Giuseppe Dattaro. Le soluzioni e i motivi architettonici e decorativi individuati consentono di conoscere e soppesare la penetrazione dei modelli giulieschi in area bresciana e di valutarne le principali declinazioni locali, anche in rapporto a materiali e tecniche tradizionali, discernendo l’eredità diretta da quella mediata, a partire da Serlio, da suoi contemporanei e successori.
ENG: The paper aims at investigating the influence of Giulio Romano’s architecture in Brescia and nearby territories, where the circulation of his architectural language has been largely neglected by academics.The research initially dealt with a catalogue of architectural solutions and motifs that could be a possible echo of his “maniera”. The almost fifty entries in the catalogue include works of religious, military and civil architecture, as well as palaces and villas of noble families such as Martinengo, Gambara, Maggi, Porcellaga and Lana. The research then looks in-depth at the case of the Gambara family, who had marriage ties with the court of Gonzaga, and its relationship with Giuseppe Dattaro, who vaguely recalled Pippi’s solutions and, thanks to Nicolò Gambara, was introduced to Mantua. The paper presents the early results of ongoing research and investigates how Giulio Romano’s architectural language, mediatedmainly by Serlio books, was received in Brescia, emphasizing the commissioner role.
Dati bibliografici completi: I. GIUSTINA, C. GUARNERI, E. SALA, La diffusione del linguaggio architettonico di Giulio Romano a Brescia tra XVI e inizio XVII secolo. Per un primo bilancio, in P. Assmann, S. L'Occaso, M.C. Loi, F. Moschini, A. Russo, M. Zurla (a cura di), Giulio Romano pittore, architetto, artista universale. Studi e ricerche, Atti del convegno (Mantova, 14-15 ottobre 2019; Roma, 16-18 ottobre 2019), Todi 2021, pp. 381-387
ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dal... more ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dalla prima metà del XVI secolo. Ricerche pregresse hanno ben evidenziato il loro contributo nella città natia per poi discutere degli affidi conseguenti al ruolo di prefetto delle fabbriche assunto da Giuseppe (1590-1595) presso la corte mantovana di Vicenzo I. Meno attenzione è stata, invece, rivolta al periodo precedente l’ottenimento di tale incarico, anni nei quali, indagini archivistiche qui presentate, evidenziano un rapporto diretto di Giuseppe con il Bresciano e in particolare con i nobili Gambara. Signori delle terre di confine con il Cremonese, i Gambara, grazie a un’accorta politica matrimoniale e un indiscusso potere economico, coinvolgono il Dattaro in diversi cantieri, primo fra tutti quello della chiesa di Pontevico e, al contempo, lo introducono presso le corti dei rami cadetti dei Gonzaga. Il percorso di crescita professionale dell’architetto viene a delinearsi attraverso i resoconti fatti a Nicolò Gambara e la documentazione grafica prodotta. Sono dunque gli incarichi a Pomponesco, a Maleo, a Sabbioneta e, infine, a Casale Monferrato che conducono il Pizzafuoco a Mantova, il cui compito presso la corte viene discusso con brevi note dal ricco archivio gonzaghesco. Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara.
ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court. Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive. The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.
Nel 1828 una grandiosa festa di Carnevale anima la residenza del conte magiaro Antonio Giuseppe B... more Nel 1828 una grandiosa festa di Carnevale anima la residenza del conte magiaro Antonio Giuseppe Batthyany, posta alla fine del Borgo Orientale a Milano, oggi porta Venezia, luogo in fermento per la costruzione dei nuovi caselli daziari progettati dall’architetto Rodolfo Vantini. I molti invitati erano ordinati, per l’occasione, «in così dette quadriglie, ossia compagnie che figurassero i personaggi uniti di qualcuno de’ punti geografici o cronologici presi a modello». Le vesti ideate da Francesco Hayez, gli ambienti studiati da Gaetano Brey e gli allestimenti interni di Alessandro Sanquirico accolgono quadriglie, piccoli gruppi vestiti a tema. Tra i partecipanti: Rodolfo Vantini, Francesco Hayez, Giovanni Migliara e Democrito Gandolfi. Letteratura, architettura e scenografia si fondono armonicamente nella notte del 30 gennaio 1828.
Conclusi gli studi di Ingegneria presso l’Università di Pavia e stabiliti i primi contatti che gl... more Conclusi gli studi di Ingegneria presso l’Università di Pavia e stabiliti i primi contatti che gli consentirono di avviare una tra le più feconde carriere in campo architettonico a Brescia nella prima metà del XIX secolo, Rodolfo Vantini intraprende autonomamente un meticoloso studio dell’architettura classica attraverso alcuni dei principali trattati, sviluppando un metodo di apprendimento che lo accompagnerà per tutta la vita. La pubblicazione dei titoli costituenti la sua biblioteca privata, le prime riflessioni sui tomi d’architettura e arti affini e l’analisi delle sue carte di studio in materia mostrano un Vantini in continuo dialogo con i libri, spesso in labile equilibrio tra curiosità personale e necessità lavorativa. La biografia dell’architetto, privata e professionale, diviene dunque spunto e ragione dell’indirizzo associato alle sue letture: interessi momentanei, commesse, progetti culturali, viaggi, critiche, lacune formative sono la fame che guida Rodolfo verso la carta stampata. Siano trattati, manuali o pubblicazioni illustrative questi vengono analizzati attraverso sintesi e schemi grafici di facile fruizione, tracce che testimoniano un desiderio di conoscenza mai sazio che traspare anche da puntuali note ai margini, foglietti inseriti tra le pagine e lunghe liste di desiderata arricchite da citazioni e selezioni di temi da approfondire. Si propone quindi una lettura dell’operato di Vantini attraverso i volumi da lui posseduti o solo consultati, dove il libro diviene fonte di conoscenza e l’appunto mezzo d’apprendimento.
Palazzo Maggi Gambara, pp. 267-269 (con A. Quecchia); Palazzo Maggi di Gradella, pp. 270-272 (con... more Palazzo Maggi Gambara, pp. 267-269 (con A. Quecchia); Palazzo Maggi di Gradella, pp. 270-272 (con E. Valseriati); Palazzo Uggeri, pp. 273-275; Casino Avogadro, pp. 285-287 (con F. Piazza); Palazzo Avogadro, pp. 288-290 (con F. Piazza)
Schede critiche cartografiche: Leone Pallavicino. Descrittione del Territorio Bresciano con li su... more Schede critiche cartografiche: Leone Pallavicino. Descrittione del Territorio Bresciano con li suoi confini, pp. 38-39; Donato Rascicotti, La Magnifica Città di Brescia, pp. 40-41
1. Palazzi urbani e dimore di città:
1.5. Chiesa e casa dei Riformati inglesi (British Factory), ... more 1. Palazzi urbani e dimore di città: 1.5. Chiesa e casa dei Riformati inglesi (British Factory), San Pietroburgo, pp. 72-74 1.7. Palazzo di Caterina (Palazzo Golovin), Mosca, pp. 74-79 1.14. Edificio (di abitazione?), pp. 91-92
2. Tenute imperiali nei dintorni di San Pietroburgo e dimore extraurbane 2.11. Usad’ba Lopuchin a San Pietroburgo, pp. 117-118 2.13. Residenza di campagna di Aleksandr D. Lanskoj a Vel’e, pp. 118-119 2.14. Unità edilizie singole e binate, pp. 120-121 2.23. Piccola villa, pp. 127-128
3. Architetture pubbliche 3.4. Edificio per l’educazione e il ricovero femminile, pp. 142-145 3.6. Banca di Stato a San Pietroburgo, pp. 145-147
5. Padiglioni, monumenti e archi trionfali 5.1. Pronao di edificio e arco trionfale, pp. 166-167 5.2. Padiglione, pp. 166-167 5.3. Bagno caldo (?), pp. 166-167 5.4. Padiglione rotondo, p. 167
6. Chiese e mausolei 6.1. Cattedrale di Kremenčug nel governatorato di Černigov (Ucraina), pp. 174-177 6.2. Chiesa, pp. 176-177 6.4. Chiesa con campanile, pp. 178-179 6.6. Seminario (?), pp. 179-180 6.7. Cupola e lanterna per chiesa, pp. 179-180 6.12. Cappella sepolcrale per il padre di Aleksandr A. Bezborodko a Stol’noe, governatorato di Černigov (Ucraina), p. 184 e p. 186 6.13. Mausoleo di Aleksandr D. Lanskoj a Sofija presso Carskoe Selo, p. 184 e p. 186
8. Copie e disegni tecnici 8.1. Partenone nell’Acropoli di Atene, pp. 202-203 8.4. Villa Badoer a Fratta Polesine, pp. 202-203 8.5. Tempietto Barbaro a Maser, pp. 203-204 8.13. Capriata e orditura di un solaio ligneo, pp. 212-214 8.14. Parete attrezzata, impianto di areazione (?) di un solaio ligneo, pp. 212-214
University of Brescia
Department of Civil, Environmental, Architectural Engineering and Mathemati... more University of Brescia Department of Civil, Environmental, Architectural Engineering and Mathematics
The Summer School "Vione: history, restoration and structural rehabilitation of the rural mountain heritage", promoted by the University of Brescia (June 24-28, 2024), is part of the "Vione Permanent Laboratory" project, which includes a series of activities organized in collaboration with the Municipality of Vione and the Mountain Community of Valle Camonica. Vione rises in northern Valle Camonica, an Italian mountain area neighboring the Swiss Alps, on the Eastern side of Lombardy. The project aims to increase knowledge, recovery and valorization of mountain villages. Many examples of traditional mountain construction are preserved in Vione: these examples are essential both to understand rural mountain building traditions and to preserve them through appropriate intervention projects. The course, which will be held between Brescia and Vione, will investigate, first of all, the historical stratification of Vione, the construction and strengthening techniques, the types of materials and their origin, the state of conservation of the buildings and the most frequent structural systems used. Knowledge of the characteristics of the historical buildings will highlight the main critical issues of the construction heritage. The lectures will be completed with in-depth studies on structural behavior of wooden floors, wooden roofs, vaults, arches and masonry walls topics. Hence, one of the main goals of the Summer School is to offer an innovative background on existing structures. Participants, through laboratory activities, will be able to investigate real case studies refining their ability to read and interpret historical buildings, using the most appropriate intervention techniques. The intervention projects designed have the goal of guaranteeing the maintenance continuity of mountain rural architectural heritage, encouraging its reuse by improving its energy efficiency, usability conditions and structural performance.
ORGANIZING COMMITTEE Fausto Minelli, Full professor Giovanni Plizzari, Full Professor Carlotta Coccoli, Associate Professor Irene Giustina, Associate Professor Barbara Scala, Associate Professor Luca Facconi, Assistant Professor Elisa Sala, Assistant Professor
WITH THE PARTICIPATION OF Letizia Barozzi, Ph.D in History of Art Francesca Tanghetti, PHD candidate Civil, Environmental Engineering, International Cooperation and Mathematics (DICACIM)
Uploads
Books by Elisa Sala
Il collage, un unicum della fotografia d’architettura dell’Italia postunitaria, riassume in sé la passione dell’artista e la sua abilità nell’utilizzo delle nuove tecniche di riproduzione, qualità già dimostrate, solo pochi anni prima, con la pubblicazione di due raccolte di “ritratti fotografici” dei fregi e ornati di eccellenti architetture bresciane cinquecentesche: il palazzo della Loggia e, ancora, la chiesa dei Miracoli. Gli album, qui integralmente riprodotti, divengono un efficace spunto per illustrare il connubio tra architettura e fotografia, riservando a Brescia un ruolo di rilievo nel panorama del secondo Ottocento italiano.
Dall’analisi degli scritti dei principali autori italiani, e di alcuni francesi, a partire dal I sec. a.C, fino al 1864 sono state desunte e riprodotte in laboratorio una serie di malte d’allettamento a base di calce e pozzolana naturale. I campioni sono stati sottoposti a prove meccaniche di resistenza a flessione, compressione (UNI EN 1015-11) ed infissione.
La riproduzione e la caratterizzazione meccanica di queste miscele permette di dare un importante contributo scientifico allo studio e alla conoscenza dell’arte del costruire preindustriale e delle tecniche costruttive storiche. Si forniscono inoltre utili dati meccanici su malte, confezionate secondo la “regola d’arte” antica e nel rispetto delle attuali normative, adatte all’utilizzo in interventi di restauro o consolidamento, grazie alla compatibilità chimica e meccanica con i supporti originari.
Recensione: C. BAZZANI, «Archivio Veneto», 18 (2019), pp. 149-152
Papers by Elisa Sala
Tombola, seguendo le linee del più noto Antonio Tagliaferri, realizza a Lovere villa Zitti di cui nel saggio si propone un inedito disegno di presentazione oggi conservato presso l'Accademia Tadini. L'affondo consente parallelismi con altre architetture sia di mano di Tombola sia di Tagliaferri.
Si delinea quindi una prima riflessione sul contributo di Tombola all'architettura residenziale del lago d'Iseo a cavaliere tra la fine del XIX e l'avvio del XX secolo.
Recent archival research attests the contribution of architect Giuseppe Dattaro from Cremona in both church projects and confirms contacts between Giuseppe Dattaro and Nicolò Gambara. Dattaro applied innovative solutions for the religious architectural context of Brescia: in such contests, he experimented with the design of elliptical domes and developed interesting design solutions to integrate collegiate church space, especially in the Verolanuova site, also paying attention to
musical and choir needs.
Thanks to the Gambara family patronage, also in the architectural design of Pontevico and Verolanuova churchs, Dattaro refined his technical skills before arriving in Mantua to work for Vincenzo I Gonzaga (1590-1595). Through analysis of these two architectural examples, the paper aims to recognize the role of Brescia in the architectural context of Northern Italy
during the second half of the 16th century.
E. SALA, I. GIUSTINA, G. PLIZZARI, Lime Mortar with Natural Pozzolana: Historical Issues and Mechanical Behavior, in Structural Analysis of Historic Construction: Preserving Safety and Significance, Edited By Dina D'Ayala, Enrico Fodde, Proceedings of the 6th International Conference on Structural Analysis of Historical Construction (Bath UK, 2-4 July 2008), Taylor & Francis, London 2008, 2 voll, II, pp. 957-963. ISBN 978-0-415-48107-6
subjected to an inclined stress field, whose vertical and horizontal components correspond to the axial load and the seismic action, respectively. A material characterization, aimed at selecting a material that could reproduce the actual historical masonry, was first carried out on masonry. The aim of this first part of the research was the design of a masonry specimen, suitably reproducing real historical masonries. To this end, an extensive number of mortar specimens were tested. Moreover, the design of a small masonry specimen, representing the critical portion of an actual full scale masonry, is presented and discussed. The right inclination of the stress field was determined by means of linear elastic analysis. A small concrete slab and a suitable test-loading machine were studied to simplify the application of the load on the specimens.
Some tests were performed representing the masonry zone at the bottom of slender panels (for example slender masonry shear walls or masonry arch abutments). The confining technique consists of a reinforcement consisting of steel rods fixed with round anchor plates to the external surface of the specimen. Horizontal displacement results were discussed.
The second part of this paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar addicted with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 (Curioni’s work) have been analyzed therefore, in order to collect pozzolanic lime mortars historical mix designs.
Flexural and compression tests were performed following the European Standard EN 1015-11:2007 6. The results were obtained after 28, 60 and 90 days of curing. A penetration test, not included in lime European Standards, but very suitable for practical applications, was also adopted.
Il contributo, a partire da una prima sistematica catalogazione ancora in atto, esplora la diffusione della maniera del Pippi a Brescia e nel territorio tra la seconda metà del ‘500 e i primi decenni del ‘600, esaminandone gli influssi sull’architettura religiosa e militare, ma soprattutto su quella residenziale grazie alla nobiltà locale e, in particolare, ai Gambara, legati ai Gonzaga, di cui si rendono noti i rapporti con Giuseppe Dattaro.
Le soluzioni e i motivi architettonici e decorativi individuati consentono di conoscere e soppesare la penetrazione dei modelli giulieschi in area bresciana e di valutarne le principali declinazioni locali, anche in rapporto a materiali e tecniche tradizionali, discernendo l’eredità diretta da quella mediata, a partire da Serlio, da suoi contemporanei e successori.
ENG: The paper aims at investigating the influence of Giulio Romano’s architecture in Brescia and nearby territories, where the circulation of his architectural language has been largely neglected by academics.The research initially dealt with a catalogue of architectural solutions and motifs that could be a possible echo of his “maniera”. The almost fifty entries in the catalogue include works of religious, military and civil architecture, as well as palaces and villas of noble families such as Martinengo, Gambara, Maggi, Porcellaga and Lana. The research then looks in-depth at the case of the Gambara family, who had marriage ties with the court of Gonzaga, and its relationship with Giuseppe Dattaro, who vaguely recalled Pippi’s solutions and, thanks to Nicolò Gambara, was introduced to Mantua. The paper presents the early results of ongoing research and investigates how Giulio Romano’s architectural language, mediatedmainly by Serlio books, was received in Brescia, emphasizing the commissioner role.
Dati bibliografici completi: I. GIUSTINA, C. GUARNERI, E. SALA, La diffusione del linguaggio architettonico di Giulio Romano a Brescia tra XVI e inizio XVII secolo. Per un primo bilancio, in P. Assmann, S. L'Occaso, M.C. Loi, F. Moschini, A. Russo, M. Zurla (a cura di), Giulio Romano pittore, architetto, artista universale. Studi e ricerche, Atti del convegno (Mantova, 14-15 ottobre 2019; Roma, 16-18 ottobre 2019), Todi 2021, pp. 381-387
Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara.
ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court.
Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive.
The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.
Il collage, un unicum della fotografia d’architettura dell’Italia postunitaria, riassume in sé la passione dell’artista e la sua abilità nell’utilizzo delle nuove tecniche di riproduzione, qualità già dimostrate, solo pochi anni prima, con la pubblicazione di due raccolte di “ritratti fotografici” dei fregi e ornati di eccellenti architetture bresciane cinquecentesche: il palazzo della Loggia e, ancora, la chiesa dei Miracoli. Gli album, qui integralmente riprodotti, divengono un efficace spunto per illustrare il connubio tra architettura e fotografia, riservando a Brescia un ruolo di rilievo nel panorama del secondo Ottocento italiano.
Dall’analisi degli scritti dei principali autori italiani, e di alcuni francesi, a partire dal I sec. a.C, fino al 1864 sono state desunte e riprodotte in laboratorio una serie di malte d’allettamento a base di calce e pozzolana naturale. I campioni sono stati sottoposti a prove meccaniche di resistenza a flessione, compressione (UNI EN 1015-11) ed infissione.
La riproduzione e la caratterizzazione meccanica di queste miscele permette di dare un importante contributo scientifico allo studio e alla conoscenza dell’arte del costruire preindustriale e delle tecniche costruttive storiche. Si forniscono inoltre utili dati meccanici su malte, confezionate secondo la “regola d’arte” antica e nel rispetto delle attuali normative, adatte all’utilizzo in interventi di restauro o consolidamento, grazie alla compatibilità chimica e meccanica con i supporti originari.
Recensione: C. BAZZANI, «Archivio Veneto», 18 (2019), pp. 149-152
Tombola, seguendo le linee del più noto Antonio Tagliaferri, realizza a Lovere villa Zitti di cui nel saggio si propone un inedito disegno di presentazione oggi conservato presso l'Accademia Tadini. L'affondo consente parallelismi con altre architetture sia di mano di Tombola sia di Tagliaferri.
Si delinea quindi una prima riflessione sul contributo di Tombola all'architettura residenziale del lago d'Iseo a cavaliere tra la fine del XIX e l'avvio del XX secolo.
Recent archival research attests the contribution of architect Giuseppe Dattaro from Cremona in both church projects and confirms contacts between Giuseppe Dattaro and Nicolò Gambara. Dattaro applied innovative solutions for the religious architectural context of Brescia: in such contests, he experimented with the design of elliptical domes and developed interesting design solutions to integrate collegiate church space, especially in the Verolanuova site, also paying attention to
musical and choir needs.
Thanks to the Gambara family patronage, also in the architectural design of Pontevico and Verolanuova churchs, Dattaro refined his technical skills before arriving in Mantua to work for Vincenzo I Gonzaga (1590-1595). Through analysis of these two architectural examples, the paper aims to recognize the role of Brescia in the architectural context of Northern Italy
during the second half of the 16th century.
E. SALA, I. GIUSTINA, G. PLIZZARI, Lime Mortar with Natural Pozzolana: Historical Issues and Mechanical Behavior, in Structural Analysis of Historic Construction: Preserving Safety and Significance, Edited By Dina D'Ayala, Enrico Fodde, Proceedings of the 6th International Conference on Structural Analysis of Historical Construction (Bath UK, 2-4 July 2008), Taylor & Francis, London 2008, 2 voll, II, pp. 957-963. ISBN 978-0-415-48107-6
subjected to an inclined stress field, whose vertical and horizontal components correspond to the axial load and the seismic action, respectively. A material characterization, aimed at selecting a material that could reproduce the actual historical masonry, was first carried out on masonry. The aim of this first part of the research was the design of a masonry specimen, suitably reproducing real historical masonries. To this end, an extensive number of mortar specimens were tested. Moreover, the design of a small masonry specimen, representing the critical portion of an actual full scale masonry, is presented and discussed. The right inclination of the stress field was determined by means of linear elastic analysis. A small concrete slab and a suitable test-loading machine were studied to simplify the application of the load on the specimens.
Some tests were performed representing the masonry zone at the bottom of slender panels (for example slender masonry shear walls or masonry arch abutments). The confining technique consists of a reinforcement consisting of steel rods fixed with round anchor plates to the external surface of the specimen. Horizontal displacement results were discussed.
The second part of this paper deals with the investigation of the mechanical behavior of lime mortar addicted with natural pozzolana, widely used in historical masonry. The works of the most important authors from the Ist century B.C. up to 1864 (Curioni’s work) have been analyzed therefore, in order to collect pozzolanic lime mortars historical mix designs.
Flexural and compression tests were performed following the European Standard EN 1015-11:2007 6. The results were obtained after 28, 60 and 90 days of curing. A penetration test, not included in lime European Standards, but very suitable for practical applications, was also adopted.
Il contributo, a partire da una prima sistematica catalogazione ancora in atto, esplora la diffusione della maniera del Pippi a Brescia e nel territorio tra la seconda metà del ‘500 e i primi decenni del ‘600, esaminandone gli influssi sull’architettura religiosa e militare, ma soprattutto su quella residenziale grazie alla nobiltà locale e, in particolare, ai Gambara, legati ai Gonzaga, di cui si rendono noti i rapporti con Giuseppe Dattaro.
Le soluzioni e i motivi architettonici e decorativi individuati consentono di conoscere e soppesare la penetrazione dei modelli giulieschi in area bresciana e di valutarne le principali declinazioni locali, anche in rapporto a materiali e tecniche tradizionali, discernendo l’eredità diretta da quella mediata, a partire da Serlio, da suoi contemporanei e successori.
ENG: The paper aims at investigating the influence of Giulio Romano’s architecture in Brescia and nearby territories, where the circulation of his architectural language has been largely neglected by academics.The research initially dealt with a catalogue of architectural solutions and motifs that could be a possible echo of his “maniera”. The almost fifty entries in the catalogue include works of religious, military and civil architecture, as well as palaces and villas of noble families such as Martinengo, Gambara, Maggi, Porcellaga and Lana. The research then looks in-depth at the case of the Gambara family, who had marriage ties with the court of Gonzaga, and its relationship with Giuseppe Dattaro, who vaguely recalled Pippi’s solutions and, thanks to Nicolò Gambara, was introduced to Mantua. The paper presents the early results of ongoing research and investigates how Giulio Romano’s architectural language, mediatedmainly by Serlio books, was received in Brescia, emphasizing the commissioner role.
Dati bibliografici completi: I. GIUSTINA, C. GUARNERI, E. SALA, La diffusione del linguaggio architettonico di Giulio Romano a Brescia tra XVI e inizio XVII secolo. Per un primo bilancio, in P. Assmann, S. L'Occaso, M.C. Loi, F. Moschini, A. Russo, M. Zurla (a cura di), Giulio Romano pittore, architetto, artista universale. Studi e ricerche, Atti del convegno (Mantova, 14-15 ottobre 2019; Roma, 16-18 ottobre 2019), Todi 2021, pp. 381-387
Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara.
ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court.
Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive.
The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.
La pubblicazione dei titoli costituenti la sua biblioteca privata, le prime riflessioni sui tomi d’architettura e arti affini e l’analisi delle sue carte di studio in materia mostrano un Vantini in continuo dialogo con i libri, spesso in labile equilibrio tra curiosità personale e necessità lavorativa. La biografia dell’architetto, privata e professionale, diviene dunque spunto e ragione dell’indirizzo associato alle sue letture: interessi momentanei, commesse, progetti culturali, viaggi, critiche, lacune formative sono la fame che guida Rodolfo verso la carta stampata. Siano trattati, manuali o pubblicazioni illustrative questi vengono analizzati attraverso sintesi e schemi grafici di facile fruizione, tracce che testimoniano un desiderio di conoscenza mai sazio che traspare anche da puntuali note ai margini, foglietti inseriti tra le pagine e lunghe liste di desiderata arricchite da citazioni e selezioni di temi da approfondire. Si propone quindi una lettura dell’operato di Vantini attraverso i volumi da lui posseduti o solo consultati, dove il libro diviene fonte di conoscenza e l’appunto mezzo d’apprendimento.
1.5. Chiesa e casa dei Riformati inglesi (British Factory), San Pietroburgo, pp. 72-74
1.7. Palazzo di Caterina (Palazzo Golovin), Mosca, pp. 74-79
1.14. Edificio (di abitazione?), pp. 91-92
2. Tenute imperiali nei dintorni di San Pietroburgo e dimore extraurbane
2.11. Usad’ba Lopuchin a San Pietroburgo, pp. 117-118
2.13. Residenza di campagna di Aleksandr D. Lanskoj a Vel’e, pp. 118-119
2.14. Unità edilizie singole e binate, pp. 120-121
2.23. Piccola villa, pp. 127-128
3. Architetture pubbliche
3.4. Edificio per l’educazione e il ricovero femminile, pp. 142-145
3.6. Banca di Stato a San Pietroburgo, pp. 145-147
5. Padiglioni, monumenti e archi trionfali
5.1. Pronao di edificio e arco trionfale, pp. 166-167
5.2. Padiglione, pp. 166-167
5.3. Bagno caldo (?), pp. 166-167
5.4. Padiglione rotondo, p. 167
6. Chiese e mausolei
6.1. Cattedrale di Kremenčug nel governatorato di Černigov (Ucraina), pp. 174-177
6.2. Chiesa, pp. 176-177
6.4. Chiesa con campanile, pp. 178-179
6.6. Seminario (?), pp. 179-180
6.7. Cupola e lanterna per chiesa, pp. 179-180
6.12. Cappella sepolcrale per il padre di Aleksandr A. Bezborodko a Stol’noe, governatorato di Černigov (Ucraina), p. 184 e p. 186
6.13. Mausoleo di Aleksandr D. Lanskoj a Sofija presso Carskoe Selo, p. 184 e p. 186
8. Copie e disegni tecnici
8.1. Partenone nell’Acropoli di Atene, pp. 202-203
8.4. Villa Badoer a Fratta Polesine, pp. 202-203
8.5. Tempietto Barbaro a Maser, pp. 203-204
8.13. Capriata e orditura di un solaio ligneo, pp. 212-214
8.14. Parete attrezzata, impianto di areazione (?) di un solaio ligneo, pp. 212-214
Department of Civil, Environmental, Architectural Engineering and Mathematics
The Summer School "Vione: history, restoration and structural rehabilitation of the rural mountain heritage", promoted by the University of Brescia (June 24-28, 2024), is part of the "Vione Permanent Laboratory" project, which includes a series of activities organized in collaboration with the Municipality of Vione and the Mountain Community of Valle Camonica. Vione rises in northern Valle Camonica, an Italian mountain area neighboring the Swiss Alps, on the Eastern side of Lombardy. The project aims to increase knowledge, recovery and valorization of mountain villages. Many examples of traditional mountain construction are preserved in Vione: these examples are essential both to understand rural mountain building traditions and to preserve them through appropriate intervention projects. The course, which will be held between Brescia and Vione, will investigate, first of all, the historical stratification of Vione, the construction and strengthening techniques, the types of materials and their origin, the state of conservation of the buildings and the most frequent structural systems used. Knowledge of the characteristics of the historical buildings will highlight the main critical issues of the construction heritage. The lectures will be completed with in-depth studies on structural behavior of wooden floors, wooden roofs, vaults, arches and masonry walls topics. Hence, one of the main goals of the Summer School is to offer an innovative background on existing structures. Participants, through laboratory activities, will be able to investigate real case studies refining their ability to read and interpret historical buildings, using the most appropriate intervention techniques. The intervention projects designed have the goal of guaranteeing the maintenance continuity of mountain rural architectural heritage, encouraging its reuse by improving its energy efficiency, usability conditions and structural performance.
ORGANIZING COMMITTEE
Fausto Minelli, Full professor
Giovanni Plizzari, Full Professor
Carlotta Coccoli, Associate Professor
Irene Giustina, Associate Professor
Barbara Scala, Associate Professor
Luca Facconi, Assistant Professor
Elisa Sala, Assistant Professor
WITH THE PARTICIPATION OF
Letizia Barozzi, Ph.D in History of Art
Francesca Tanghetti, PHD candidate Civil,
Environmental Engineering, International
Cooperation and Mathematics (DICACIM)