Susanna Esposito

Susanna Esposito


Direttore della Clinica Pediatrica I della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, professore di Pediatria alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP).


In Italia oltre 400.000 bambini vengono colpiti ogni anno dalla gastroenterite e il rotavirus rappresenta il principale agente eziologico. Di questi casi, circa 322.000 episodi si risolvono con la sola assistenza al domicilio del piccolo, 80.500 quelli che necessitano di una visita ambulatoriale, mentre oltre 10.000 vengono ospedalizzati.

E’ stato, inoltre, stimato che la gastroenterite da rotavirus causa 50.000 visite in pronto soccorso l’anno, con conseguente congestione di tutte le strutture ospedaliere, specie nei mesi invernali, quando si registra il picco d’incidenza. La durata della degenza varia da 4 a 7 giorni ed è più lunga per chi ha meno di 4 mesi di vita. Nel nostro Paese l’infezione da rotavirus costa 40-60 milioni di euro all’anno di costi diretti, a cui andrebbero sommati quelli sociali, dovuti alla perdita di giorni di lavoro dei genitori dei bambini ammalati.

E’ praticamente impossibile distinguere una gastroenterite da rotavirus da un’altra, i sintomi sono gli stessi. Si può però riconoscere a posteriori: il rotavirus provoca un’infezione più importante e dura più a lungo.

La trasmissione avviene più che altro per via orofecale, cioè attraverso il contatto delle mani sporche per aver toccato pannoloni o per aver accudito i bambini malati, ma anche per via respiratoria e scambiandosi oggetti, ad esempio i giocattoli. La malattia ha un periodo di incubazione di circa due giorni. Il rotavirus è molto resistente, sopravvive a lungo nell’ambiente e rimane nelle feci anche per due settimane dopo la guarigione del bambino.

La principale problematica causata dal rotavirus è la disidratazione, comune soprattutto nei bambini con meno di 2 anni di età.

Per prevenire l’infezione da rotavirus esistono due vaccini, entrambi sicuri, ben tollerati e soprattutto molto efficaci. Si assumono per via orale e sono raccomandati da tutte le Società Scientifiche nazionali e internazionali. Vanno, però, assunti in due o tre dosi, a seconda del prodotto, entro il sesto mese di vita e tuttora il loro utilizzo è molto scarso nel nostro Paese. Soltanto alcune regioni come Piemonte, Toscana, Lazio, Basilicata, Calabria e Puglia, prevedono un regime di co-partecipazione della spesa da parte delle famiglie. Nelle altre il vaccino non viene offerto e, se pur i genitori potrebbero acquistarlo a prezzo intero in farmacia, spesso non sono informati della possibilità di prevenzione dell’infezione da rotavirus.

Nei paesi dove la vaccinazione è stata avviata già da diverso tempo, i ricoveri dei bambini si sono ridotti dell’80% in un anno. C’è da augurarsi che anche nel nostro Paese venga prevista l’offerta alle famiglie della vaccinazione anti-rotavirus nel corso dei bilanci di salute effettuati dai pediatri di famiglia.

 

 

La scelta di mandare all’asilo nido bambini anche molto piccoli è un’esigenza «moderna» derivata dall’impossibilità, per le mamme lavoratrici, di accudire i propri figli in alcune ore della giornata, e rappresenta una scelta spesso necessaria di fronte alla costosa alternativa di una baby-sitter. D’altra parte la frequenza della comunità infantile in così tenera età può presentare numerosi risvolti sia positivi sia negativi per il bambino. (altro…)

Mia figlia (22 mesi) fa l’aerosol ogni sera con soluzione fisiologica per prevenire tosse e raffreddori. Alcuni pediatri lo sconsigliano se il bimbo sta bene. Che ne dice?

Invece di fare a sua figlia ogni sera l’aerosol con soluzione fisiologica, le consiglio di farle eseguire sistematicamente dei lavaggi nasali, sempre con soluzione fisiologica. Nella patologia che interessa le prime vie aeree, sia di origine infettiva che allergica, l’utilizzo di soluzioni saline per il lavaggio nasale costituisce una delle strategie che negli ultimi anni ha progressivamente ampliato il proprio ruolo.

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Con il termine di meningite vengono identificate le infezioni di quelle strutture che avvolgono il sistema nervoso centrale, cioè il cervello e il midollo spinale, e che, interponendosi tra lo scheletro (cranio e vertebre) e il tessuto nervoso formano un sacco che contiene un liquido, il liquido cerebrospinale, che svolge una importante funzione protettiva. In base agli agenti infettivi che possono determinarle, le meningiti vengono divise in due gruppi, virali e batteriche, con amplissime differenze in termini di sintomatologia clinica, prognosi e terapia.

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