Papers by Sebastiano Failla
Il sottoscritto Sebastiano Failla, N° di matricola 4329, nato a Modica (RG) il 01/05/1974, autore... more Il sottoscritto Sebastiano Failla, N° di matricola 4329, nato a Modica (RG) il 01/05/1974, autore della tesi dal titolo: LA LUCE E IL LUTTO. OSSIMORI E ANTITESI IN DUE SAGGI DI GESUALDO BUFALINO: LA LUCE E IL LUTTO ED IL FIELE IBLEO. o AUTORIZZA la consultazione della tesi stessa, fatto divieto di riprodurre, parzialmente o integralmente, il contenuto. Dichiara inoltre di: o AUTORIZZARE per quanto necessita l'università telematica e-Campus, ai sensi della legge n. 196/2003, al trattamento, comunicazione, diffusione e pubblicazione in Italia e all'estero dei propri dati personali per le finalità ed entro i limiti illustrati dalla legge. Data 28/06/2012 Firma __________________ SPAZIO RISERVATO ALL'UFFICIO SEGRETERIA:

I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e... more I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, nonostante l'istituzione (con d.l. 14 dic. 1974 n. 657, convertito in l. 29 gen. 1975 n. 5) del Ministero per i Beni culturali e ambientali, riorganizzato come Ministero per i Beni e le Attività culturali, a norma dell'art. 11 della l. 59 del 15 marzo 1997, con d. legisl. 20 ott. 1998 n. 368. Oggetto di esperienze per l'occupazione giovanile (l. 285 del 1° giugno 1977), che non hanno però presentato l'effetto dinamico atteso, soltanto a partire dagli anni Novanta i b. c. hanno registrato un sempre crescente interesse, che si è formalizzato in iniziative con intenti di rinnovamento e di imprenditorialità. Al centro dei dibattiti e delle proposte politiche a livello nazionale e internazionale, i b. c.anche attraverso le grandi mostre, il più delle volte veri motori di interesse e di consensosono stati offerti al pubblico, per renderlo consapevole del patrimonio storico nazionale e competente nella fruizione. I b. c. sono stati quindi riscoperti come settore attivo dell'economia nazionale, per l'accertata potenzialità di produrre utili e nuove professionalità, attraverso l'organizzazione, la promozione e la gestione mirate (v. oltre: Economia della cultura). Dopo anni di politica centralizzata e autofinanziata, lo Stato italiano ha dovuto riflettere sulle difficoltà di gestione -con appena lo 0,45% dell'intero bilancio nazionale -del cospicuo patrimonio, composto di circa 3500 musei, 2099 siti archeologici, 20.000 centri storici, 95.000 chiese, 40.000 rocche, 30.000 dimore storiche, 4000 giardini, 30.000 archivi, 3100 biblioteche; un complesso di beni, tra cui alcuni settori in crescita, è, a fine secolo, al centro di un rinnovato interesse scientifico: vanno
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