Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentò a Parigi il collegio di Be... more Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentò a Parigi il collegio di Beauvais (1749-1753). Inizialmente fu interessato alla grafica e si guadagnò da vivere incidendo scene di battaglia [1] . Ma poco dopo si dedicò all'architettura, al cui studio fu iniziato dal maestro più autorevole della Parigi di quel tempo, Jacques-François Blondel. Tuttavia Ledoux non subì gli influssi del maestro, non seguì la via del classicismo francese e non fece il viaggio a Roma, come la maggior parte degli architetti parigini [2] . Entrò nel 1758 nello studio di Louis-François Trouard e per mezzo di questi, ritornato da Roma nel 1757, Ledoux scoprì l'architettura antica ed in particolare i templi di Paestum, che dovettero esercitare una grande influenza sulla sua estetica.
Claude-Nicolas Ledoux (1735-1806), Rotonde de la Villette, Parigi, 1784-89 Negli anni '80 del '70... more Claude-Nicolas Ledoux (1735-1806), Rotonde de la Villette, Parigi, 1784-89 Negli anni '80 del '700 il fisco francese (Ferme générale) costruì una cinta daziaria intorno a Parigi, una muraglia alta 3 m. e spessa appena 1 m., pertanto priva di valore militare: "L'inconcepibile muraglia che tra non molto cingerà interamente Parigi, dovrebbe costare 12 milioni; ma visto che dovrebbe fruttarne due all'anno è chiaro che è un buon investimento. Far pagare il popolo per farlo poi pagare ancora di più: cosa c'è di più bello? Ma ciò che è rivoltante sotto tutti i punti di vista, è vedere gli antri del fisco trasformati in palazzi a colonne, in vere fortezze. Alcune figure colossali accompagnano questi monumenti. Ne vediamo una, dalla parte di Passy, che tiene in mano delle catene e le offre a chi arriva; il genio fiscale personificato con le sue vere caratteristiche. Ah! Signor Ledoux, lei è un terribile architetto!" (L. S. Mercier, Ritratto di Parigi, 1781). Ledoux progettò 55 barriere, o caselli daziari, ispirate ai modelli dell'antichità o del Rinascimento (Pantheon, Tempietto di Bramante, Rotonda di Palladio), combinati con molta immaginazione: "L'artista si è accontentato di dare a questi uffici un carattere pubblico, e affinché l'architettura non venisse inghiottita da spazi immensi ha pensato di utilizzare uno stile più severo e più deciso". La Rotonde de la Villette è una delle poche barriere di Parigi sopravvissute alle distruzioni della Rivoluzione del 1789. La pianta è a croce greca, sormontata da un cilindro, con effetto imponente. Drammatico è il contrasto tra le forme circolari e quelle squadrate, come tra i pieni e i vuoti. La barriera non è solo un'architettura funzionale, ma è anche un'architettura parlante, ha un valore simbolico. Della città capitale essa è la prima immagine, quella che ne denuncia il ruolo di dominio e controllo sull'intera nazione e proprio come simboli dell'assolutismo le barriere furono prese d'assalto e distrutte dai rivoluzionari.
Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentò a Parigi il collegio di Be... more Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentò a Parigi il collegio di Beauvais (1749-1753). Inizialmente fu interessato alla grafica e si guadagnò da vivere incidendo scene di battaglia [1] . Ma poco dopo si dedicò all'architettura, al cui studio fu iniziato dal maestro più autorevole della Parigi di quel tempo, Jacques-François Blondel. Tuttavia Ledoux non subì gli influssi del maestro, non seguì la via del classicismo francese e non fece il viaggio a Roma, come la maggior parte degli architetti parigini [2] . Entrò nel 1758 nello studio di Louis-François Trouard e per mezzo di questi, ritornato da Roma nel 1757, Ledoux scoprì l'architettura antica ed in particolare i templi di Paestum, che dovettero esercitare una grande influenza sulla sua estetica.
Claude-Nicolas Ledoux (1735-1806), Rotonde de la Villette, Parigi, 1784-89 Negli anni '80 del '70... more Claude-Nicolas Ledoux (1735-1806), Rotonde de la Villette, Parigi, 1784-89 Negli anni '80 del '700 il fisco francese (Ferme générale) costruì una cinta daziaria intorno a Parigi, una muraglia alta 3 m. e spessa appena 1 m., pertanto priva di valore militare: "L'inconcepibile muraglia che tra non molto cingerà interamente Parigi, dovrebbe costare 12 milioni; ma visto che dovrebbe fruttarne due all'anno è chiaro che è un buon investimento. Far pagare il popolo per farlo poi pagare ancora di più: cosa c'è di più bello? Ma ciò che è rivoltante sotto tutti i punti di vista, è vedere gli antri del fisco trasformati in palazzi a colonne, in vere fortezze. Alcune figure colossali accompagnano questi monumenti. Ne vediamo una, dalla parte di Passy, che tiene in mano delle catene e le offre a chi arriva; il genio fiscale personificato con le sue vere caratteristiche. Ah! Signor Ledoux, lei è un terribile architetto!" (L. S. Mercier, Ritratto di Parigi, 1781). Ledoux progettò 55 barriere, o caselli daziari, ispirate ai modelli dell'antichità o del Rinascimento (Pantheon, Tempietto di Bramante, Rotonda di Palladio), combinati con molta immaginazione: "L'artista si è accontentato di dare a questi uffici un carattere pubblico, e affinché l'architettura non venisse inghiottita da spazi immensi ha pensato di utilizzare uno stile più severo e più deciso". La Rotonde de la Villette è una delle poche barriere di Parigi sopravvissute alle distruzioni della Rivoluzione del 1789. La pianta è a croce greca, sormontata da un cilindro, con effetto imponente. Drammatico è il contrasto tra le forme circolari e quelle squadrate, come tra i pieni e i vuoti. La barriera non è solo un'architettura funzionale, ma è anche un'architettura parlante, ha un valore simbolico. Della città capitale essa è la prima immagine, quella che ne denuncia il ruolo di dominio e controllo sull'intera nazione e proprio come simboli dell'assolutismo le barriere furono prese d'assalto e distrutte dai rivoluzionari.
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